mercoledì 28 settembre 2011

Flan di porcini con cialde di pecorino -e non solo-


Uno, due, tre quattro, cinque, sei, sette, otto, nove dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove, venti, ventuno, ventidue, ventitre, ventuquattro, venticinque, ventisei, ventisette, ventotto, ventinove, trenta, trentuno, treandadue, trentatre, trentaquattro, trentacinque, trentasei, trentasette, trentotto, trentanove, quaranta, quarantuno, quarantadue, quarantatre, quarataquattro, quarantacinque, quarantasei, quarantasette, quarantotto, quarantanove, cinquanta, cinquantuno, cinquantadue, cinquantatre, cinquantaquattro, cinquantacinque, cinquantasei, cinquantasette, cinquatotto, cinquantanove, sessanta, sessantuno, sessantadue, sessantatre, sessantaquattro, sessantacinque, sessantasei, sessantasette, sessantotto, sessantanove, settanta, settantuno, settantadue, settantatre, settantaquattro, settantacinque, settantasei, settantasette, settantotto, settantanove, ottanta, ottantuno, ottantadue, ottantatre, ottantaquattro, ottantacinque, ottantasei, ottantasette, ottantotto, ottantanove, novanta, novantuno, novantadue, novantatre, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantanove, cento.
E allora dimmi se tu sai contare...dimmi se sai anche camminare.
La storia di tutti.
Non c'è nemmeno un passo che ci divide dal fango: ci camminiamo dentro come lottassimo per resistere alle sabbie mobili.
Negli occhi si legge la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che ci porta a lottare. 
Un ideale ci porterà dolore? Siamo disposti a camminare. Lordi ma insistenti.
Altro che cento, i passi da fare. 
Uno due tre quattro cinque, dieci, cento passi...NOI CI DOBBIAMO RIBELLARE.
Simo, balli con me? :-))) Scalzi, in camicia.
Flaviano, cammina con me. 
Continua a leggere supervisor.
Dardadì...lo voglio vedere quel pugno che tiene il tempo.
Io? Io voglio u r l a r e.
Mangio i porcini sì: sono o no la nipote di un contadino partigiano?
Me li merito.
(L'ho preparato pensando di condividerlo con mio padre e così è stato! Adoro mangiare con lui: mi critica sempre quindi di fatto mi aiuta a crescere!)


Mà, te la ricordi sera che ci siamo viste il film? 
-Insuperabile Lo Cascio-.

Occorrono: (per 2)
-1 uovo
-100 gr di ricotta
-170 gr di porcini
-tre...quattro...fate voi...cucchiai di parmigiano
-60 gr di pecorino grattugiato
-1/2 scalogno (io ho utilizzato cipolla di Tropea)
-timo
-olio evo
-sale e pepe
-semi di girasole (che io non avevo e non mi sono aihmé preoccupata di trovare!)

La ricetta è tratta da Sale e pepe del mese di settembre 2011 (io ho ridotto e rivisto delle dosi)

Preparazione:
Tritate lo scalogno e fatelo appassire nell'olio; pulite e mondate i porcini, tagliateli a pezzi ed aggiungeteli in padella. Fateli rosolare una decina di minuti poi spegnete, tenetene qualcuno da parte per guarnire.
Frullate gli altri porcini con l'uovo, la ricotta, il parmigiano, il sale, il pepe, qualche fogliolina di timo.
Armatevi di cocotte, come quelle destinate alla creme brulée...riempitele.
Cuocete a bagnomaria le terrine per 45 minuti a 170 gradi.
...veniamo al pecorino...(no!!!: non il vino...poiché l'abbinamento perfetto prevede si stappi un Cerasuolo...diamogliela noi una mano seria all'Abbruzzo...altro che sti quaquaraquà)...allora qui le cose son due:
-o ci grattuagiate del meraviglioso pecorino sardo nella fattispecie Calasettano (mi sono portata via di tutto al rientro!!);
-o acquistate dell'altrettanto superlativo pecorino romano -con tanto di lacrima!- e dopo averlo grattugiato, lo 'cuocete' in padella -un padellino da ovetto all'occhio di bue!- antiaderente...un po' come per creare le classiche cialdine di parmigiano...aspettate che si freddi la cialda poi stagliuzzatela come più vi aggrada ed affondatela nel flan...
alla nostra!


Cin!



domenica 25 settembre 2011

sabato 24 settembre 2011

Onigiri di riso con manzo (per noialtri)




In Giappone le onigiri sono famosissime, ne esistono infinite varianti, pratiche da trasportare, le polpettine di riso con farce varie, vengono mangiate a pranzo ma anche come snack...io le ho proposte a cena anche se l'idea di aperitiveggiarci -che mi ha sfiorata più volte!!- non la scarto affatto! :-)
Ispirata dalla ricetta di Harumi Kurihara, autrice di questo ricettario qua della solitanumerouno Guido Tommasi, ho prepararto le onigiri modificando la ricetta -se no che gusto c'è?- quindi vi occorreranno:
-320 gr di riso giapponese
-200 gr di macinato di manzo (o maiale...mentre la ricetta originale indica l'utilizzo del pollo-cosce senz'osso con pelle tritate-)
-45 ml di salsa di soia
-1 cucchiaio di sakè
-30 ml di mirin
-1 cucchiao e 1/2 di zucchero

...sciacquate il riso, scolatelo e fatelo riposare una decina di minuti poi mettelo in una casseruola, copritelo d'acqua e portate ad ebollizione infine abbassate la fiamma e fate cuocere 12 minuti.
Spegnete e dimenticatelo dov'è per altri 10 minuti.
Nel frattempo cuocete il macinato: versatelo in una pentola ed aggiungete la soia, il mirin, il sakè e lo zucchero, portate ad ebollizione su fuoco medio, lasciate che la carne assorba i liquidi e che parte di questi evaporino. Fate raffredare il composto poi unitelo al riso e ricavate delle polpettine.
Onogiri letteralmente significa 'fatto con le mani' e 'tenere nelle mani', le polpette spesso hanno una forma triangolare e vengono chiamate anche nigiri-meshi e omusubi...ho trovato un bloggino in wordpress carino in proposito...eccovi il link...

 ..e così...giusto per contrastare lo schifo con cui ci bombardano...
...e che so' risvegliare la solidarietà ma soprattutto le coscienze di chi ogni mese prende lo stipendio,
non io che a breve sarò indietro di tre mensilità così come tanti altri dipendenti di cooperative con contratti Co.Co.Pro., verso noialtri...gentaglia che del libero amore fa professione...


Che roba contessa all'industria di Aldo, han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti,
volevano avere i salari aumentati, dicevano pensi, di essere sfruttati.
E quando è arrivata la polizia quei quattro straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato i cortili e le porte, chissà quanto tempo ci vorrà per pulire.

Compagni dai campi e dalle officine
prendete la falce e portate il martello
scendete giù in piazza e picchiate con quello
scendete giù in piazza e affossate il sistema.

Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per fare quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finire sottoterra.
Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno più al mondo dev'essere sfruttato
.

Sapesse contessa che cosa mi ha detto un caro parente dell'occupazione,
che quella gentaglia rinchiusa là dentro di libero amore facea professione.
Del resto mia cara, di che si stupisce, anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente ne può venir fuori, non c'è più morale contessa.

Se il vento fischiava ora fischia più forte,
le idee di rivolta non sono mai morte,
se c'è chi lo afferma non state a sentire
è uno che vuole soltanto tradire.

Se c'è chi lo afferma sputategli addosso,
la bandiera rossa ha gettato in un fosso.

lunedì 19 settembre 2011

Petto di pollo ai fichi settembrini



"Verrai con me"-dissi- senza che nessuno sapesse dove e come palpitava il mio stato doloroso,
per me non v'era garofano né barcarola, null'altro che una ferita aperta dall'amore.
Ripetei: vieni con me, come se morissi,
e nessuno vide sulla mia bocca la luna che sanguinava,
nessuno vide quel sangue che saliva al silenzio.
Oh amore dimentichiamo ora le stelle con spine!
Ma quando udii che la tua voce ripeteva "verrai con me"
-fu come se scatenassi dolore, amore, la furia del vino incarcerato,
che dalla sua cantina sommersa salisse
e di nuovo nella mia bocca sentii un sapore di fiamma,
di sangue e di garofani, di pietra e bruciatura. 
(Neruda)

Vi va il pollo?
Acquistate dei petti di pollo...tagliate cartilagini, grasso, ossicini vari,tagliateli a pezzetti ed infarinateli.
In una padella fondete il burro senza farlo spumeggiare e fate dorare il pollo qualche minuto a fiamma viva mescolando continuamente in modo da cuocerlo uniformemente.
-Gli avverbi: la mia passione!!!-
Bagnate il pollo con del vino bianco e lasciate che sfumi poi aggiungete il brodo vegetale.
Sbucciate i fichi, tagliateli in 4 parti ed aggiungeteli al pollo, salate, pepate, abbassate la fiamma e lasciate cuocere ancora 10 minuti girando di tanto in tanto.
Nel frattempo mondate il sedano, togliete i filamenti, tagliatelo a rondelle; lavate e tagliate finemente anche l'erba cipollina poi condite con questa e col sedano il pollo cotto e spolverate con del pepe fresco di macinino.

(Ps: andrò a prendermi il libro di Tobino.)


Noi siamo liberi, liberi di volare, liberi di sbagliare, liberi di sognare, siamo liberi, liberi, liberi di non ritornare.
Noi siamo i difficili: fatti 'così'. 
Siamo quelli delle illusioni, delle grandi passioni, abbiamo frequentato delle pericolose abitudini e siamo vivi quasi per miracolo grazie agli interruttori: NOI SIAMO LIBERI...

venerdì 16 settembre 2011

Ataraxy


...domani, sabato 17 settembre, ore 22, Fabrica di Roma, all'Inedito...
Ataraxy (Idiosincrasia)

domenica 11 settembre 2011

Cha soba con insalata di tonno tataki


La soba...discorso lungo...meglio leggiate qua...mi affido al fantastico motore di ricerca!
Posso essere pigra anch'io ogni tanto?
Il signore coreano cui ho domandato come cucinare la cha soba, non solo mi ha invitata ad acquistare quella prodotta in Giappone (l'alternativa era di provenienza australiana) ma mi ha anche guidata silenziosamente verso lo scaffale delle salse -infinite!!- di soia e mi ha messo in mano una bottiglia: una bottiglia di soia, -avete presente?- aromatizzata...buooooonaaaaaaaaa!!!
In proporzione 1 a 3: per ogni cucchiaio di soia ne occorrono, per stemperarla, 3 d'acqua.
Dopodiché?
Una volta cotta la cha-soba basterà immergerla nell'intingolo perché ne assorba il sapore, il profumo...un piatto semplice, veloce e interessante...

Da queste vene sgorga un lamento:
è più un bel respiro che mi porto dentro 
strozzata la rabbia in questo corpo debole che non sà parlare
vetro che filtra le immagini:
non c'è più niente di reale
(...)
Vienimi a trovare nella mia stanza, insegnami a respirare
metti mano al buio e tocca cosa vuol dire SOFFOCARE
(Idiosincrasia) 



 Veniamo al tataki:
il tataki è un metodo di cottura previsto per il manzo e per il tonno, per cui questi vengono scottati affinché si dori l'esterno e si mantenga piuttosto cruda la parte interna.
Per condire il tonno occorre prima preparare la salsa banno
per due persone occorrono
-50 ml di mirin
-150 ml di salsa di soia
-1 pezzo da 5 cm di alga kombu (pulita da eventuali residui di salsedine)
 Portare il mirin ad ebollizione in un pentolino poi abbassare la fiamma e cuocere altri due minuti a fuoco dolce per far evaporare l'alcol, togliere dal fuoco ed unire la salsa di soia e l'alga kombu.
Fate raffredare e riponete in frigo fino al momento dell'uso.




Per il tonno invece vi serviranno:
-due filetti di tonno
-olio di riso (o olio vegetale di altro tipo)
-1 specchio d'aglio
-funghi shitake
-sesamo tostato
-sale e pepe
-foglie di basilico
-wasabi e salsa banno per servire

Versare l'olio in padella, far soffriggere l'aglio tagliato a fettine poi eliminarlo per
scottare rapidamente il tonno da entrambi i lati cosparsi dai semi di sesamo già tostati.
Riguardo agli shitake: prima di cucinarli, ad esempio saltarli in padella col resto -altre verdurine al seguito ad esempio!- bisogna che li facciate riprendere un'oretta in acqua calda poiché di certo li comprerete secchi.
Una volta impiattato il tonno scottato e ricoperto di sesamo, aggiungete gli shitake, le foglie di basilico e servite accompagnando con wasabi e salsa banno.




mercoledì 7 settembre 2011

Quando la ferita brucia, la tua pelle si farà



Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha.



Quando indietro non si torna quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vora dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha. 


quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l'odore perché questa è la realtà

quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà

Soprail giorno di dolore che uno ha...

sabato 3 settembre 2011

Viaggiando





            
...il Carignano -specie con passaggio in barrique!-... ;-)




...il nido dei passeri...aver avuto il coraggio -e la tecnica!- c'era da buttarsi!




...il mare a Portixeddu...




...in prossimità del villagio ipogeo sito a Sant'Antioco...



...la fregola...l'ho presa in tutti i formati!! Inoltre, a Calasetta, ho gustato un Pilau -fregola e frutti di mare- imbattibile!



...e una deliziosa focaccia coi pomodori...prima di camminare 10 km sotto al Sole delle 14...




...e poi che facevo...vino, pane, bottarga, miele, pecorino e pasta varia non me la portavo nel continente?!?!
:-)