Uno, due, tre quattro, cinque, sei, sette, otto, nove dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove, venti, ventuno, ventidue, ventitre, ventuquattro, venticinque, ventisei, ventisette, ventotto, ventinove, trenta, trentuno, treandadue, trentatre, trentaquattro, trentacinque, trentasei, trentasette, trentotto, trentanove, quaranta, quarantuno, quarantadue, quarantatre, quarataquattro, quarantacinque, quarantasei, quarantasette, quarantotto, quarantanove, cinquanta, cinquantuno, cinquantadue, cinquantatre, cinquantaquattro, cinquantacinque, cinquantasei, cinquantasette, cinquatotto, cinquantanove, sessanta, sessantuno, sessantadue, sessantatre, sessantaquattro, sessantacinque, sessantasei, sessantasette, sessantotto, sessantanove, settanta, settantuno, settantadue, settantatre, settantaquattro, settantacinque, settantasei, settantasette, settantotto, settantanove, ottanta, ottantuno, ottantadue, ottantatre, ottantaquattro, ottantacinque, ottantasei, ottantasette, ottantotto, ottantanove, novanta, novantuno, novantadue, novantatre, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantanove, cento.
E allora dimmi se tu sai contare...dimmi se sai anche camminare.
La storia di tutti.
Non c'è nemmeno un passo che ci divide dal fango: ci camminiamo dentro come lottassimo per resistere alle sabbie mobili.
Negli occhi si legge la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che ci porta a lottare.
Un ideale ci porterà dolore? Siamo disposti a camminare. Lordi ma insistenti.
Altro che cento, i passi da fare.
Uno due tre quattro cinque, dieci, cento passi...NOI CI DOBBIAMO RIBELLARE.
Simo, balli con me? :-))) Scalzi, in camicia.
Flaviano, cammina con me.
Continua a leggere supervisor.
Dardadì...lo voglio vedere quel pugno che tiene il tempo.
Io? Io voglio u r l a r e.
Mangio i porcini sì: sono o no la nipote di un contadino partigiano?
Me li merito.
(L'ho preparato pensando di condividerlo con mio padre e così è stato! Adoro mangiare con lui: mi critica sempre quindi di fatto mi aiuta a crescere!)
(L'ho preparato pensando di condividerlo con mio padre e così è stato! Adoro mangiare con lui: mi critica sempre quindi di fatto mi aiuta a crescere!)
Mà, te la ricordi sera che ci siamo viste il film?
-Insuperabile Lo Cascio-.
Occorrono: (per 2)
-1 uovo
-100 gr di ricotta
-170 gr di porcini
-tre...quattro...fate voi...cucchiai di parmigiano
-60 gr di pecorino grattugiato
-1/2 scalogno (io ho utilizzato cipolla di Tropea)
-timo
-olio evo
-sale e pepe
-semi di girasole (che io non avevo e non mi sono aihmé preoccupata di trovare!)
La ricetta è tratta da Sale e pepe del mese di settembre 2011 (io ho ridotto e rivisto delle dosi)
Preparazione:
Tritate lo scalogno e fatelo appassire nell'olio; pulite e mondate i porcini, tagliateli a pezzi ed aggiungeteli in padella. Fateli rosolare una decina di minuti poi spegnete, tenetene qualcuno da parte per guarnire.
Frullate gli altri porcini con l'uovo, la ricotta, il parmigiano, il sale, il pepe, qualche fogliolina di timo.
Armatevi di cocotte, come quelle destinate alla creme brulée...riempitele.
Cuocete a bagnomaria le terrine per 45 minuti a 170 gradi.
...veniamo al pecorino...(no!!!: non il vino...poiché l'abbinamento perfetto prevede si stappi un Cerasuolo...diamogliela noi una mano seria all'Abbruzzo...altro che sti quaquaraquà)...allora qui le cose son due:
-o ci grattuagiate del meraviglioso pecorino sardo nella fattispecie Calasettano (mi sono portata via di tutto al rientro!!);
-o acquistate dell'altrettanto superlativo pecorino romano -con tanto di lacrima!- e dopo averlo grattugiato, lo 'cuocete' in padella -un padellino da ovetto all'occhio di bue!- antiaderente...un po' come per creare le classiche cialdine di parmigiano...aspettate che si freddi la cialda poi stagliuzzatela come più vi aggrada ed affondatela nel flan...
-o ci grattuagiate del meraviglioso pecorino sardo nella fattispecie Calasettano (mi sono portata via di tutto al rientro!!);
-o acquistate dell'altrettanto superlativo pecorino romano -con tanto di lacrima!- e dopo averlo grattugiato, lo 'cuocete' in padella -un padellino da ovetto all'occhio di bue!- antiaderente...un po' come per creare le classiche cialdine di parmigiano...aspettate che si freddi la cialda poi stagliuzzatela come più vi aggrada ed affondatela nel flan...
alla nostra!
Cin!