...sera...appena tornata da due giorni in cui ne ho sentite di tutti i colori sulla povertà delle famiglie alla nascita di un figlio...ho pensato di allietarmi/vi con questa 'rivisitazione' di Elio...
Orbene...poiché il tema impazza...e non solo il tema...ho pensato di partecipare al contest aderendo a mio modo: con ricetta, brano musicale, lettura...per coprire l'argomento a 360 gradi. Senza aggiungere nulla di mio, senza riflessioni altre...il tutto mi sembra già moooolto più che sufficiente ahinoi...
Bon...dopo l'ascolto di una storia tesa, se vi va, potreste leggere quanto segue (tratto dal romanzo di Philip Roth: l'animale morente):
"(...) avere conquistato il totale interesse, essere diventata la passione divorante di un uomo che in ogni altro campo sarebbe inaccessibile, entrare in una vita che ammira e che, diversamente, le sarebbe preclusa...
Questo è il potere, ed è il potere che lei vuole. Il dominio non è oggetto di uno scambio sequenziale; è oggetto di uno scambio continuativo. Non è tanto uno scambio, quanto un intreccio. E qui è la fonte, non soltanto della mia ossessione per lei, ma della sua contro-ossessione per me. O così avevo immaginato allora, per quel che mi è servito immaginarlo nel tentativo di capire a cosa mirava Coonsuela e perché io c'ero dentro fino al collo. Per quante cose tu sappia, per quante cose tu pensi, per quanto tu ordisca e trami e architetti, non sei mai al di sopra del sesso. E questo è un gioco assai rischioso. Un uomo non avrebbe i due terzi dei problemi che ha se non continuasse a cercare una donna da scopare. E' il sesso a sconvolgere le nostre vite, solitamente ordinate.
Lo so io e lo sanno tutti.
Ogni vanità, portata alle estreme conseguenze, finisce sempre per burlarsi di te. Leggi il don Giovanni di Byron.
Ma come fai, quando hai sessantadue anni e credi ormai di non avere più il diritto a qualcosa di tanto perfetto?
Come fai, quando hai sessantadue anni e l'impulso ad afferrare tutto ciò che esiste di afferrabile non potrebbe essere più forte?
Come fai, quando hai sessantadue anni e ti accorgi che tutte quelle parti del corpo che fino ad allora erano invisibili (reni, polmoni, vene, arterie, cervello, intestini, prostata, cuore) cominciano a rendersi angosciosamente manifeste, mentre l'organo più cospicuo in tutta la tua vita è destinato a ridursi in niente?
Non fraintendermi.
Non è che, grazie a una Consuela, tu possa illuderti e pensare di poter avere un'ultima iniezione di giovinezza.
Mai come in questo momento senti la distanza che ti separa dalla giovinezza.
Nella sua energia, nel suo entusiasmo, nella sua giovanile ignoranza, nella sua giovanile sapienza, questa distanza è drammatizzata in ogni momento.
Impossibile confondersi sul fatto che è lei, e non tu, ad avere ventiquattro anni.
Dovresti essere uno stupido per sentirti ancora giovane.
Se ti sentissi giovane, sarebbe troppo facile.
Non ti senti giovane, tutt'altro: senti l'ampiezza del suo futuro illimitato, senti - più ancora di quanto fai di solito- l'intensità di ogni ultima grazia perduta.
E' come giocare a baseball come una squadra di ventenni. Non è che ti senti ventenne giocando con loro. Noti la differenza ogni minuto che passa.
Ma almeno non sei ai bordi del campo, in panchina.
Ecco che cosa succede: senti lo strazio di essere vecchio, ma in modo nuovo."
Lo so io e lo sanno tutti.
Ogni vanità, portata alle estreme conseguenze, finisce sempre per burlarsi di te. Leggi il don Giovanni di Byron.
Ma come fai, quando hai sessantadue anni e credi ormai di non avere più il diritto a qualcosa di tanto perfetto?
Come fai, quando hai sessantadue anni e l'impulso ad afferrare tutto ciò che esiste di afferrabile non potrebbe essere più forte?
Come fai, quando hai sessantadue anni e ti accorgi che tutte quelle parti del corpo che fino ad allora erano invisibili (reni, polmoni, vene, arterie, cervello, intestini, prostata, cuore) cominciano a rendersi angosciosamente manifeste, mentre l'organo più cospicuo in tutta la tua vita è destinato a ridursi in niente?
Non fraintendermi.
Non è che, grazie a una Consuela, tu possa illuderti e pensare di poter avere un'ultima iniezione di giovinezza.
Mai come in questo momento senti la distanza che ti separa dalla giovinezza.
Nella sua energia, nel suo entusiasmo, nella sua giovanile ignoranza, nella sua giovanile sapienza, questa distanza è drammatizzata in ogni momento.
Impossibile confondersi sul fatto che è lei, e non tu, ad avere ventiquattro anni.
Dovresti essere uno stupido per sentirti ancora giovane.
Se ti sentissi giovane, sarebbe troppo facile.
Non ti senti giovane, tutt'altro: senti l'ampiezza del suo futuro illimitato, senti - più ancora di quanto fai di solito- l'intensità di ogni ultima grazia perduta.
E' come giocare a baseball come una squadra di ventenni. Non è che ti senti ventenne giocando con loro. Noti la differenza ogni minuto che passa.
Ma almeno non sei ai bordi del campo, in panchina.
Ecco che cosa succede: senti lo strazio di essere vecchio, ma in modo nuovo."
Ecco...io direi che alla luce di questa lettura...non ho considerazioni da fare.
A parte che mi scuso con i maiali per il parallelo poiché non
mi sembra giusto nei confronti di un animale che trovo tanto nobile.
Comunque...il connubio (errato sarebbe parlare di sposalizio!) porco/patate mi sembra ottimo, motivo per cui opto per un gateau!
mi sembra giusto nei confronti di un animale che trovo tanto nobile.
Comunque...il connubio (errato sarebbe parlare di sposalizio!) porco/patate mi sembra ottimo, motivo per cui opto per un gateau!
Dalla monografia da cui ho preso ispirazione per questa ricetta leggo:
"Papà, patate, pollame, prugne e prisma sono tutte ottime parole per (la forma delle) labbra"
questa citazione è tratta da 'La piccola Dorrit' di C. Dickens...
Occorrono:
-1.5 kg di patate
-1 etto e 1/2 di formaggi grattugiati (grana, reggiano od un mix)
-3 mozzarelle (strizzate e triturate)
-3 uova
-2 etti di cotto in due fette
-1 etto di Tilsit o Emmental o fontina (quel che volete) tagliato a fettine sottilissime
-pangrattato
-1 etto di burro
-latte
-sale&pepe
Preparazione:
Lessate in acqua salata le patate con la buccia, poi provvederete a spellarle una volta cotte e scolate. Nel mentre sgusciate le uova e separate tuorli da albumi, montate a neve quest'ultimi. Passate allo schiacciapatate le patate (eh già!) e raccogliete la purea ottenuta in una ciotola in cui aggiungerete 80 gr di burro ed i formaggi grattugiati poi le mozzarelle strizzate e ridotte in pezzetti, i tuorli ed infine gli albumi.
Imburrate una pirofila poi cospargetela di pangrattato, versate sul fondo metà del composto e livellatelo con una spatola o col dorso di un cucchiaio poi adagiate le due fettene di cotto a coprire il tutto e su di esse (o sotto...come preferite...) stendete anche le fette sottili del formaggio scelto prima di terminare con la stesura del composto di patate rimasto. Potete spolverare con dell'altro pangrattato e dei fiocchetti di burro se ve n'è avanzato un po'. Infornate, in forno già caldo, per tre quarti d'ora ed aspettate che si freddi un po' prima di servirlo in tavola.