domenica 13 novembre 2011

Ché dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fior



Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai dilapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.


                                                                 -Fabrizio De André-


7 commenti:

  1. Che bella foto!
    In tema con il ricorso alle figure retoriche che ne fa' l'autore...
    E' una sineddoche del brano che hai trascritto...
    L'hai fatta te?
    Comunque ottima unione, l'una rinforza l'altra.
    Ora mi hai fato venir voglia di ascoltare uno dei miei album preferiti di Faber, quello con la PFM.
    Ipod cuffie e ... a nanna...
    Grazie per l'ispirazione.
    'notte...
    ;-)
    Davide

    ...Ama e ridi se AMOR RISPONDE
    PIANGI FORTE SE NON TI SENTE...
    dai DIAMANTI non NASCE NIENTE
    DAL LETAME NASCONO I FIOR!!
    ...ronf...ronf...ronf...zzz...zzz..zzz...zzz...

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  2. Sorella cm sempre che dire leggerti è una vera goduria per i pensieri e per il mio cuore ,latito ma sono sempre qui a leggere ciò che dice la tua testolina matta .....vedrò di commentare più spesso .......bellissimo testo l'ho letto tutto d'un fiato.....sante parole!!

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  3. ;-) Hai visto che proprio proprio scarsina non sono con la macchina in mano? Diciamo che difetto in tecnica ma ci metto tutto il resto... :-)) Sempre più contenta dei tuo passaggi qui, Davide. Pensa che l'altra settimana mi stavo facendo un giro in Prati e, passando per scelta, davanti al San Gioacchino ho visto qualcosa che ha catturato la mia ttenzione...dico giusto? E' quello il nuovo studio? :-) Quanto mi manca l'aria di Malagrotta...è che il giovedì pomeriggio lo faccio a Boccea/Innocenzo quindi non riesco a venire su da voi...mannaggia! Sono cresciuti i gattini? La foto l'ho scattata un paio d'estati fa...vedevo questi uomini seduti al tavolo, soli, in fila...pensavo...ero da 'Alfiero' a Chia...l'osteria preferita di Pasolini...fanno una coda alla vaccinara buona buona...

    @Max: ..eh...m'è toccato giocare una delle carte migliori per indurti a scrivere sorella? ...tutto bene? Se vuoi messaggiamoci via cell! :-)

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  4. A Barbès la trama degli incontri riproduce il solco delle cicatrici sul volto di un arabo di Salonicco: o saracino portami a Brest, dove il vento dell'Atlantico mi ferisce il volto, dove il mare e la morte hanno il sapore del sesso, o saracino soffiami a Chartres, perché possa riposare nell'abisso di fango, o saracino rubami a Malta di case bianche e torri dorate, devo fuggire l'uomo nerovestito, guarda guarda come son smilzo...
    ...c'é nella valle della Marna un laghetto dove di notte si specchiano gli occhi del gufo...qui stavo io alla fonte...qui ho lavato la mia camicia di sposa, qui ho lavato la mia camicia di morte...tutto intorno un freddo silenzio dove le mie dita congelate tintinnavano...o saracino...

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  5. Si si, e' quello lo studio...
    E no, non sei scarsina per niente, e' proprio bella la tua foto.
    La tecnica pura la impari se vuoi, l'occhio fotografico o lo si ha o no!
    Con la tecnica fai delle belle fototessere, con l'occhio fai capolavori...
    E quel giorno in quell'osteria del viterbese il tuo era particolarmente attento..... carpe diem anche in fotografia: quello che hai visto lo hai catturato nel momento giusto. Solo pochi attimi dopo qualcuno si alzava e tutto cambiava facendo perdere di significato all'immagine. E poi la scelta del B\N e la solarizzazione (bruciatura dei dettagli nelle luci ed ombre) gli da' un gusto particolare.
    "Come puo' qualcosa che non parla dire cosi' tanto?"
    Certo che puo', ... metti nelle mani una fotocamera a Daria e vedrai!!! ;-))
    P.S.: i gattini crescono, alcuni li abbiamo dati in adozione.
    Davide

    Altro P.S.: visto che qui si parla di cucina, ormai anche di fotografia e di musica ti propongo un bel brano di F. Battiato, Inneres Auge - L'occhio interiore ;-)

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  6. L'ascolterò. Senti, scendi in centro qualche volta? Fammi sapere (ché mi servono delle dritte!)...aspetto news :-)Ps: butta dentro butta dentro che questo spazio è uno spazio aperto a tutto purché ci si confronti!

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  7. Ehi!!! Come no! Se nell'invito e' compresa la degustazione di un tuo "inedito" piatto si puo' fare.....
    Scherzo, anche senza OK!!!
    Dovrei passare in studio dove tu ben sai nei prox giorni, ma non so' quando...
    Proposte?
    ;-)

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