mercoledì 6 luglio 2011

Le aspettative. (Sottotitolo) Quando l'essere sintonici porta all'annullamento del sé.

Eh. Seee...va bhè. Ci si potrebbe scrivere un trattato...magari concordo sul fatto che non potrei farlo io ma ho un'idea sulla persona cui mettere una penna in mano...
Complici le letture, nella fattispecie la Fiori ed Ammaniti coi loro diversi linguaggi e modi e tempi e stili ma pur sempre in grado di trascinarti altrove, ho pensato: Dà, non farlo. Non ripetere l'errore...non infilare nulla di personale nel blog...poi però, come al solito, l'istinto -maledetto, benedetto? Chissà...- mi ha condotta qui.
Tema.
Le aspettative.
E parte la domanda in automatico, tipo pilota, "...le mie? Le loro? Di chi? Generico...universale?...oggettivo? Cosa mi si chiede? Anzi, correggo, cosa mi chiedo, io?"
Ho scritto un sms  in questi giorni: "Allora, è nata tua figlia, fratello? :-)"
Nessuna risposta. Oggi squilla il tel. Appare il nome sul display, rispondo. Contenta ovviamente. Solo che non era mio fratello, è troppo giovane ancora (o lo è secondo me!) per figliare...no, era un caro amico. Anzi, era una sorta di ex che ho frequentato in modo discontinuo in passato, a cui sono rimasta molto legata in termini di affetto e dalla cui famiglia son sempre stata trattata e rispettata ed accolta davvero come una figlia.
Ora, questo è solo uno spunto. Mi ci mancava un altra dose d'introspezione, siccome me ne faccio poche di seghe mentali...
Insomma la pupa è nata e già si parlava del prossimo bando per l'inserimento al nido, la pediatra etc etc...ma ti posso far chiamare da lei -la compagna/mamma- o ti disturba? ...ma figurati e perché dovrebbe disturbarmi, tranquillo, chiamate quando vuoi.
Flash. Un giorno per Cola di Rienzo incontro il mio primo grande amore con sua figlia in carrozzina: andavo di fretta, molto eppure mi sono fermata, ho lasciato che lei mi stringesse il mignolo tra le dita piccine, calibravo la sua stretta ripensando agli insegnamenti della Cremasco sui riflessi, Piaget e bla e bla e bla. Una lunga serie di manuali in testa...e poi magari sarò un genitore di merda. Questione di aspettative.
Eppoi un genitore 'merda' non lo deve dire: certe parole vanno -andrebbero?- rimosse: è un dictat. Credo.
Occhei, rifletto a voce alta e faccio l'errore di nominare sto primo grande amore con questo grande amico fraterno...figurarsi che ha sempre odiato confronti anche se non ho mai fatto paralleli di alcun genere. Occhei...tento di recuperare e faccio peggio...sai anche lui ha avuto una bimba...strano eh come tutti i miei ex che volevano un figlio maschio (e non troppo in là con gli anni e un po' donnaioli si siano ritrovati ad avere una figlia femmina...eh...il contrappasso allora esiste...questo l'ho pensato ma l'ho taciuto!).
Illuminazione. Uomini molto semplici. Semplici, semplici nel pensiero, nel comportamento, semplici come dire arcaici ma senza l'accezione negativa dell'uno e dell'altro termine: non trogloditi né idioti...no. Semplici, elementari, basic. Occhei? Ed io che mi incastravo le notti ad ascoltarne richieste, sofferenze, problemi, castrazioni, frustrazioni, questioni...dilemmi esistenziali con più o meno motivo d'essere...io che mi sforzavo di analizzare loro, me stessa, il rapporto, il potenziale, il potenziale futuro rapporto...io che no: son troppo giovane, inesperta, etc etc etc per un figlio...io che una storia l'ho chiusa anche per questo e una non l'ho mai iniziata -sempre per questo-...mi ritrovo con loro a parlare di figli. Ommiddio. Se penso a che uomini erano. La domanda nasce spontanea. La sintonia, perfino la simbiosi, non mi ha portato all'annullamento del me. Ecco. Solo forse io apprezzo e capisco ed interagisco con più facilità con esseri complessi, estremamente complessi e per nulla elementari. Donne...donne altrettanto elementari...una casa un figlio un lavoro un uomo. Occhei. Io vorrei per me: la casa, il figlio, il lavoro, l'uomo -non necessariamente in quest'ordine!!:-)- ma che siano come calzano a me, non come mi capita. Le cose si scelgono, non capitano. Le mie aspettative sono le aspettative, sono le mie, devono calzarmi pure quelle. E ora devo, stavolta nell'ordine, preparare per la cena di stasera: fiori di zucca in pastella, tortino di alici, linguine ai moscardini e macedonia...
Ah, la risposta è stata: eh, perché il maschio lo farai te!!
;-) Eh già: sembrava la fine del mondo ma sono qua e non c'è niente che non va, non c'è niente da cambiare!

1 commento:

  1. ...infatti, non c'è niente da cambiare!!! la tua fortuna? il solo fatto di aver cambiato percorso..non aver più camminato di fianco???no di un bel pò più avanti a questi uomini...ha sortito il seguente risultato: sei cresciuta, ti sei liberata di alcuni pesi inutili che sono stati anche di notevole impaccio al tuo diventar libera mentalmente, sono diventati loro malgrado dei " padri " speriamo che la vita li porti a diventar meramente tali!!! a te piccola grande donna il futuro porterà un pò di tutto nell'ordine ( per quanto possibile ) da te stabilito!! credimi, anche questo è sinonimo di libertà e maturità.. tvb proprio così come sei!!

    dardadi

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