Sottotitolo: @anonimo.
Anonimo, ti rispondo come meglio mi riesce:
attraverso parole non mie!
"Non si dovrebbe dimenticare che lo scopo dell'empatia è comprendere l'altro per poterlo aiutare, e questo non è possibile se si rimane psicologicamente distanti, ma anche se si perde il controllo del proprio coinvolgimento.
Essenziale per lo sviluppo della capacità ottimale di provare empatia pare la capacità di essere allo stesso tempo distaccato e coinvolto, osservatore e partecipe, oggettivo e soggettivo nei confronti dell'altro.
Soprattutto l'operatore sociale-sanitario deve consentire che avvengano oscillazioni e passaggi tra questi due tipi di posizione.
Occorre oscillare tra osservazione ed introspezione, tra ciò che passa fuori e ciò che passa dentro di sé.
QUESTO ENTRARE NELLA VITA DELL'ALTRO E TORNARE IN SE', QUESTO OSCILLARE TRA IL PERDERSI NELL'ALTRO E RITROVARE L'ALTRO DENTRO DI SE',
E' POSSIBILE SOLO SE SI HA UN SALDO SENSO D'IDENTITA'."
Ecco. Mi sa che ho detto tutto.
Questo è quello che tento di fare per lavoro.
Ché quando la/le fragilità
sono/si trasformano
nella risorsa
primaria di un essere umano,
quando ciò che è stato ti ha fortificato
attraverso una serie di processi consci e non,
quando la forza,
la volontà,
il coraggio,
la resilienza
(ovvero
la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici,
di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà,
ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre,
senza perdere la propria umanità)
ti hanno
portato dove sei:
sai che ognuno, potenzialmente, ce la può fare.
Io credo che ciascuno possa ri-uscire
anche se la resilienza non è propria
a tutti
ci sono altre risorse su cui puntare.
E allora ti industri e lotti perché sia così.
Per tutti.
Persone resilienti sono coloro che
immerse in circostanze avverse riescono,
nonostante tutto
e talvolta
contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà,
a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.
A me interessi tu Anonimo.
Come mi interessano tutti
.
Mi interessa perché sei così
e perché non sei in un altro modo.
Perché hai scelto di essere così
e perché hai scelto di non essere diverso da come sei.
E se fossi stato diverso da come sei, mi saresti interessato altrettanto.
E, seppur col filo d'Arianna stretto in pugno,
verrei a vedere i percorsi che hai intrapreso,
sforzandomi, tentando senza avere la presunzione di riuscire, di capire i meccanismi che ti hanno condotto dove sei.
Una full immersion.
Un amico mi ha insegnato che il filo d'Arianna sott'acqua salva la vita.
Lo insegna l'epica prima ancora.
Ma del resto, ripeto:
QUESTO ENTRARE NELLA VITA DELL'ALTRO E TORNARE IN SE',
QUESTO OSCILLARE TRA IL PERDERSI NELL'ALTRO E RITROVARE L'ALTRO DENTRO DI SE',
E' POSSIBILE SOLO SE SI HA UN SALDO SENSO D'IDENTITA'. Quello che ho rinominato in modo profano 'filo d'Arianna'.
Penso non ci sia qualcosa di strano, di insensato, in questo.
Penso piuttosto che sia stata innavertitamente invertita
la rotta:
questa pigrizia,
quest'aridità rispetto al confronto, al dialogo, con se stessi e con gli altri
mi spaventano.
Mi terrorrizza un mondo che scappa dalla fatica di vivere.
(Invece della compassion fatigue
rinominata 'il rischio che soggiace ovvero l'insidia',
ne parliamo un'altra volta,ok?!)
E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo ormai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza. (Posto questa canzone di Battiato cantata da Ferretti
-è una versione che mi piace di più,
molto semplicemente-
anche per il video...ovviamente!)
;-)
PS: per la lettura da consigliarti prendo tempo...sono combattuta...guai a non avere dubbi!
E poi consigliare un libro, uno solo???, è una responsabilità!
E mò basta che se mi prendo troppo sul serio poi è un guaio! :-))