venerdì 6 aprile 2012

Samba pa' ti

(...)e lui si trascinò dietro la sua zoppicante coscia storta, si rintanò in un bar e buttò giù tre o quattro sambuca.
Fatto di sambuca e solitudine, storto zoppo sul litorale di Torre del Greco, lontano da Sinatra, da Billy Joel, da Tom Jones e perfino da Pupo camminava nell'aria piena di odori, aria che sapeva di mangiare e di salsedine, di gas di scarico e di facce che si guardavano sempre attorno, facce diffidenti, intimorite e spavalde allo stesso tempo, facce di chi ha paura, di chi s'aspetta qualcosa da un momento all'altro. Sergiolozoppo, SergioTonydelmare, Sergiolazzarofelice, Sergio che le donne non t'hanno mai guardato, e va a capire perché, perché sei zoppo, perché sei brutto, perché dici di cantare invece non canti, perché ti piace Nicola di Bari fratello di bruttezza, ma almeno lui se ne va in Sudamerica e dov'è mai il tuo Sudamerica , triste Sergiodelmare? 
Dov'è il mare del tuo nome d'arte, quando mai t'ha visto nuotare trascinandoti dietro il tuo difetto che t'ha segnato per tutta la vita?!? 
Tornò a casa inzuppato fradicio e si chiuse in bagno. 
Si guardò allo specchio e si passò con dolcezza la mano sul viso; viso di barba che cominciava a diventare bianca, per i suoi trentainque anni portati male, per i suoi trentacinque anni di seghe e di donne sognate. (...)

Questo pezzo qua -l'immensità- è tratto da un libro di Peppe Lanzetta che s'intitola 'figli di un bronx minore' ed è ambientato a Napoli, è in vero una raccolta di storie...una più bella dell'altra. 
Come ben sapete 'bella/o' non è un termine che uso abitualmente, tutt'altro!, ma davvero non saprei come altro definire ognuno di questi brani se non  B E L L O.
Laddove mancano l'amore/il calore di una donna o anche solo il suo profumo, il denaro onestamente/disonestamente(?) guadagnato(?), la casa, certezze, diritti, l'istruzione -il primo tra tutti oserei dire- possibilità e riscatto...dove regnano sopraffazione, incuria, solitudine...Lanzetta ha scavato scrivendo di ardore, dignità, costume, abitudini, lotte, vita...tentativi...morte, deprivazioni, disagi, alternative varie...
Una perla che vi linko qui.

Si, io lo so: tutta la vita sempre solo non sarò.
Un giorno lo saprò, d'essere un piccolo pensiero
nella più grande immensità...
...un giorno troverò un po' d'amore anche per me, per me che sono nullità nell'immensità...

La canzone che cantava Sergio, il protagonista della storia.
Mi piaceva l'idea di questo lungomare odoroso, di questo qualcosa in fermento eppure quasi immobile...di queste facce...qualunque...
di questo tutto e di questo niente
mentre sul bus passavo per Primavalle...
con gli edifici popolari appena ripuliti.
Io che qualche giorno fa mi domandavo:
chissà quanto durerà questo candore?
Non son trascorsi che due giorni prima di vederli imbrattati di nuovo.
Ma ci sta eh, ci sta anche questo.
Ringrazio Manuela, amica e collega, che mi ha prestato due libri che consiglio vivamente prim'ancora d'averli letti (ho dato una rapida occhiata e mi fido degli autori) e che si andranno, per ovvi motivi,
ad aggiungere alla lista di quelli sul comodino:
-Outsiders,saggi di sociologia della devianza di Howard S.Becker;
-Stigma,l'identità negata di Erving Goffman.

Mi sa che sconnetto...il cake ve lo posto un'altra volta ;-)

6 commenti:

  1. samba pà ti...e fu subito amore con la chitarra!!!...che nostalgia!!! :-)

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  2. Già...mi ricorda quand'ero piccola...

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  3. A Città del Messico in onore al busto dai tratti impervi di Octavio Paz. D. mi chiedeva (mi supplicava) di suonarle Shostakovich ('il tuo celebrativo, formalista, sovietico Shostakovich, oh s'il te plait mon chouette!') con voce tremula, viziata dagli effetti del peyote. A casa mia ha l'abitudine (malsana ma tecnicamente letterearia) di appendere sul balcone dei libri aperti a guisa di panni lavati. 'La pluie acide en mangera les pages, la salaude'..Lei mi morde sul collo, mi strappa i capelli, mi infila le sue dita odorose di secrezioni vaginali nel naso, provocandomi delle copiose epistassi. A Città del Messico ho perso peso, j'étais aux abois, par sa faute...é entrata nella mia stanza stanotte dicendo che aveva avuto l'impressione che qualcosa mi stesse risucchiando. Ho avuto un incubo..Mais ç'a n'était qu'un cauchemoir, ma belle, arretes! Mastica le pagine dattiloscritte del mio libro, provvede con esse all'igiene del suo corpo. Ha delle gambe bellissime, sebbene sospetto che sia anoressica. 'Toi non plus as des problmèmes de pese, mon chére, je vois ton crane!' Mi esorta ad avere relazioni sessuali con altre donne, poiché questo 'sarà un buon materiale letterario'. E' il mio demonio e il mio angelo.

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  4. E' morta Miriam Mafai.
    I compagni non ti dimenticheranno.

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  5. ...ciao ragazza rossa!!!!!!!!

    dardadi

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  6. Pane nero.L'ho portato,tra gli altri,all'esame di maturità.Ce lo dovresti avere a casa mà,tra la mole di quelli dell'università e del liceo...libro su condizioni femminili altre...I compagni non dimenticano mai nessuno.

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