lunedì 28 novembre 2011

Tagliolini zuccaerosmarino con salsiccia


...come dire:'un ritorno alle origini' .-)
(Max a breve ti scriverò per aggiornarti, al momento uso il blog per rapidi scambi!
Mab??!?!!Urge tua presenza!)
Aglio: 2/3 spicchi, fatelo rosolare in padella con olio evo, eliminatelo a tempo debito. 
Aggiungete la zucca q.b. (odiatemiiii!!!!!!) tagliata a dadini col rosmarino e lasciateli andare qualche minuto poi sbriciolate la salsiccia -ai semi di finocchio- ed aspettate che cuociano, insieme. 
Salate l'acqua per la pasta, prestate attenzione alla cottura dei tagliolini, scolateli e ripassate in padella...'nidate', impiattate...spolverate infine con parmigiano e pepe nero fresco di macinino.
E perdonatemi per la foto: terribile! 
Purtroppo col cibo è così: se non ci si sbriga a fare uno scattino decente s'incollano i tagliolini...voglio dire...quello sì che sarebbe un peccato! ;-)

martedì 22 novembre 2011

Ancora un altro incrocio, dove si va?


Manichini in fila indiana, 
ansia metropolitana
  e la radio che ci canta, di libertà


Mi brucio l’anima sul junkie beat
  e mentre la città si fa il suo trip
io vendo l’anima sul junkie beat
...ballano gli zombie dentro di me...

Un sentito GRAZIE ad Adolfo:
uno di quelli che con la gente davvero ci sa fare,
e soprattutto ci sa stare,
a modo suo un maestro di vita.
:-)

domenica 13 novembre 2011

Ché dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fior



Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai dilapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.


                                                                 -Fabrizio De André-


lunedì 7 novembre 2011

Splendido


e non sai più chi sei, che farai e non puoi nasconderti, no: non puoi quando arriva l'amore a salvarti la vita
arrenditi, è inutile: tu non puoi fermare le maree o la grandine, un fulmine, questo uragano sta urlando per te
splendido
ti perderai per rinascere ma viviti tutto ora che puoi


Così: mi son detta 'adesso scelgo un pezzo a caso dell'ultimo album dei Negrita e me lo sento...poi decido se prendere il ciddì'...occhei m'è capitata questa

non vivi da due secoli, non ti ricordi più, non sai cosa provare, ti guardi e non sei tu:
arrenditi è inutile...
ti perderai ancora...

danger danger danger
bhè al concerto si poga!!!