mercoledì 30 marzo 2011

I latitanti sono loro finché a cercarli siamo noi



Per strada tante facce
non hanno un bel colore,
qui chi non terrorizza
si ammala di terrore,
c'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo,
io sono d'un altro avviso,
son bombarolo. 

Così pensava forte
un trentenne disperato
se non del tutto giusto
quasi niente sbagliato,
cercando il luogo idoneo
adatto al suo tritolo,
insomma il posto degno
d'un bombarolo.




Un post con dedica, dedica che non verrà purtroppo mai letta dalla persona cui rivolgo i miei pensieri ogni volta che ascolto questa canzone di Fabrizio.
Un riflesso condizionato dal ricordo della sera in cui è stato compianto.
Sono pochi i rimpianti che ho, uno di questi è non aver approfondito la conoscenza di un trentenne disperato, la cui fragilità era forse l'aspetto meno evidente...
del resto era di un'altra razza, di un altro avviso...di certo non un cavaliere del lavoro...




giovedì 24 marzo 2011

Canederli e prolet sognando l'Eden


Bentornata, grazie, prego...non so davvero da dove cominciare...il Giappone? La Libia? L'Italia? ...l'imbarazzo della scelta sappiamo cos'è...Ferrara che gioca di fino -ahinoi- o le manovrine messe in atto mentre i prolet, ignari di esser derubati delle proprie vite, sono intenti a far altro con le coscienze addormentate...questo lungo sonno...nemmeno Bennato canta più menomale che adesso non c'è Nerone...
Intanto potreste, volendo, cliccare qui, messaggio per tutti in primis rivolto agli internauti.
Allora...ma quanto ci son piaciuti i canederli?
Tantissimo, se no non starei qui a riportarvi la ricetta -barbaramente scopiazzata, nonché da me medesima rivisitata, da Gasteiger, Wieser e Bachmann- contenuta in questo liberculo edito da Athesia, regalatomi dalla mia cara cugina di rientro da una fantastica vacanza nel Sudtirolo! ...la venerazione che nutro per il Trentino (in questo caso dovrei dire Alto Adige?), melette varie e Traminer a parte -la mia passione véro...- non fa che aumentare ad ogni assaggiobarrafotogramma, così, eccomi intenta ad assaporare degli gnocchi di pane grandi e sferici come le mitiche polpette di mia madre...le polpette...il piatto a mio avviso più intimo della cucina terrestre (a pari merito forse oserei aggiungere la sogliola alla mugnaia)...comfort food per eccellenza assieme alla torta di mele ed alla crostata di visciole...odore di casa...andiamo a ruota libera spaziando...senza permettergli d'ingabbiarci in alcun modo...né di poterci additare come sovversivi...noi...noi...N O I umilissimi lettori...leggere è forse un crimine? 

"Se una speranza restava, doveva trovarsi fra i prolet, perché solo fra loro, fra quelle masse disprezzate e brulicanti  che formavano l'85% della popolazione dell'Oceania, poteva nascere la forza capace di distruggere il Partito. Il Partito, infatti, non poteva essere rovesciato dall'interno. I suoi nemici, ammesso che ce ne fossero, non avevano possibilità alcuna di associarsi. Non potevano, anzi, nemmeno arrivare a individuarsi. (...) Adesso la rivolta poteva esprimersi solo in uno sguardo, in un'inflessione di voce, in una parola lasciata cadere in un sussurro. Ma i prolet, se fossero riusciti in qualche modo a prendere coscienza della loro forza, non avrebbero avuto bisogno di cospirare. Non avrebbero dovuto fare altro che levarsi in piedi e scrollare le spalle, come un cavallo che scuote da sé le mosche. Se avessero voluto, avrebbero potuto fare a pezzi il Partito l'indomani stesso. L'avrebbero pur dovuto fare, prima o poi. Eppure...  (...) Il partito insegnava che i prolet erano esseri inferiori per natura e che, come gli animali, dovevano essere tenuti in soggezione mediante l'applicazione di poche e semplici regole. In effetti, dei prolet non si sapeva granché. Non era necessario. Finché continuavano a lavorare e generare, le altre cose che facevano non avevano grande importanza. Lasciati a se stessi, come bestiame in libertà nelle pianure argentine, avevano sviluppato uno stile di vita che pareva gli si confacesse alla perfezione, una specie di modello ancestrale. 
Nascevano, vivevano in topaie, cominciavano a lavorare a dodici anni, attraversavano un fiorente quanto breve periodo di bellezza e di desiderio sessuale, a vent'anni si sposavano, a trenta erano già uomini e donne di mezza età, per poi morire, quasi tutti, a sessant'anni. 
Il lavoro pesante, la cura della casa e dei bambini, le futili beghe coi vicini, il cinema, il calcio, la birra e soprattutto le scommesse, limitavano il loro orizzonte
Tenerli sotto controllo non era difficile. 
Agenti della Psicopolizia s'infiltravano fra loro, diffondendo false notizie e individuando, per poi eliminarli, quei pochi che davano l'impressione di poter diventare pericolosi. 
Non si faceva nulla, però, per inculcare in loro l'ideologia del Partito. Non era auspicabile che i prolet avessero forti sentimenti politici. Da loro non si richiedeva altro che un po' di patriottismo primitivo al quale poter fare appello tutte le volte in cui era necessario fargli accettare un prolungamento dell'orario di lavoro o diminuire le razioni di qualcosa
Perfino quando in mezzo a loro serpeggiava il malcontento (il che, talvolta, pure accadeva), questo scontento non aveva sbocchi perché, privi com'erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie."

Bon, poiché -alla fine s'intende!- anche quell'idiota di Montag, sporgendosi in avanti, disse:
"Quest'oggi mi son detto che se fosse saltato fuori che certi libri valgono in modo particolare potremmo procurarci una macchina tipografica e stamparne delle copie..." 
 allora forse possiamo ancoranutrire qualche speranza...contro la ginnastica dell'obbedienza... ;-)


Tornando a bomba...bomba...bomba...bomba o non bomba noi siamo già a Roma...dicevamo...occorrono:
-150 gr di pane grattugiato di cui 2/3 normale ed il rimanente aromatizzato alle erbe (anche perché in quel di Torrevecchia, a Roma, il 'pane per canederli', ancora non l'hanno esportato...quindi noi poveri ladroni romani non possiamo -fattivamente- reperire suddetto alimento S P E C I A L E & S E G R E T O, tuttavia, mi ricorderò di richiederlo espressamente come prossimo souvenir! Ecco!)
-50 gr di cipolla tagliata a dadini
-30 gr di burro
-40 gr di farina
-100 gr di speck tagliato a dadini (io l'ho sminuzzato in listarelle giusto per non smentirmi! ;-))
-salamino affumicato tagliato a dadini (idem!)
-2 uova
-100 ml di latte (l'equivalente di un bicchiere)
-1 cucchiaio di prezzemolo o erba cipollina (che non ho aggiunto poiché parte del pangrattato era già aromatizzata a sufficienza!)
-pepe
-sale
-1 lt di brodo

Preparazione: 
Munitevi di una terrina capiente, versatevi il pane, nel mentre fate imbiondire la cipolla nel burro ed una volta cotta, aggiungetela al pane. Unite i dadini di speck e salame prima di versare il latte, le erbe, il pepe e pochissimo sale (i salumi sono già sapidi di per sé!). Impastare il tutto poi far riposare un quarto d'ora. Nel ricettario è riportata una quantita minima di farina, peccato che al dunque non si siano ricordati di scrivere come e quando tale ingrediente vada utilizzato...per cui, invece che aggiungerlo all'impasto, l'ho usato per ricoprire i canederli prima di cuocerli una decina di minuti nel brodo in ebollizione (quando vengono a galla son pronti, un po' come tutto il resto degli gnocchi). Ovviamente, per ottenere i canederli, occorre che vi rigiriate pazientemente un po' d'impasto tra le mani fino a creare delle palline somiglianti per forma e dimensioni alle polpette di mammà.
Inutile dire che la prossima versione sarà quella al Tilsit...ammesso e non concesso ch'io lo trovi...tra l'altro è ottimo e l'avevo già utilizzato per una quiche...

Eden, il riscatto: il sogno protetto, è ancora così lontano il giorno perfetto? Ci vediamo il 7 per confonderci...sotto il diluvio...

martedì 8 marzo 2011

Cin cin(a) e non solo

In Cina? In Cina nell'antichità più remota hanno accordato preferenza alla progenie maschile: le donne una volta sposate si uniscono alla famiglia del marito lasciando quella d'origine, quindi...che senso avrebbe investire nella loro educazione? Senza contare il costo della dote: una vera e propria disgrazia, una catastrofe economica...ma sì, meglio abbandonarle. Anzi, perché non sopprimerle?

E dell'escissione africana che dire? Marchiare le donne non è sufficiente, no. Occorre mutilare i loro organi genitali femminili prima che diventino consapevoli viziose per cui viene inflitta loro l'infibulazione.

Quale inquietudine si cela dietro queste pratiche abominevoli? Quale paure scatena la sessualità femminile al punto da esigere repressioni brutali e violente come queste?

E le bambine che non vanno a scuola, che non ricevono istruzione...cosa fanno? Lavorano.

Oppure? Oppure...che dire delle preadolescenti rinchiuse nei bordeli di Manila, di Bombay, di Bangkok?

Eh...servono: devono garantire ai turisti di trascorrere del tempo piacevole. In molti amano la carne fresca, l'inesperienza. La verginità. Poi insomma i minorenni...non lo sapete che vanno di moda? Mica solo a Bangkok, anche in Italia!(Infatti mi chiedo, anzi vi domando: come mai, voi turisti del sesso, andate tanto lontano? Non serve! Potete anche restare qui! Ah...già...il sesso coi minori è una scusa per viaggiare...ok: afferrato! Scusate!!! Scusate tanto il mio quesito idiota!)

E in guerra? Eh bhè...che pretendete, che ci si 'salvi' in guerra? Lo strupro è considerata un'arma dalla notte dei tempi, suvvia! E dopo lo stupro? Dopo lo stupro possibile che le donne restino incinta. E la famiglia d'origine le caccia perché generano un mostro: il figlio dell'aggressore, del nemico. Sempre che non abbiano contratto l'hiv.

Non vi pare deplorevole la negligenza nei confronti delle figlie, delle donne, riguardo alimentazione, salute, infanticidi? Sapete in Bangladesh qual'è l'arma meno cara cui ricorrono i maschi -uomini mi pare troppo- per punire le donne che si 'oppongono' anche con un minimo gesto/segno di rifiuto o contrarietà -che sò ad un rapporto sessuale, ad un matrimonio imposto-? L'acido.

In alcuni paesi indiani è stata vietata l'identificazione prenatale del sesso del feto. Perché? Perché, come alcune cliniche sponsorizzavano: è meglio pagare 500 rupie oggi per risparmiane 50000 previste per la dote domani. Ovvero? Ovvero: vi diciamo il sesso, abortite, et voilà problema risolto!

Ecografie ed amniocentesi che nei paesi 'civilizzati' -e che poi pure questa vero...andrebbe rivista!- sono strumenti per verificare lo stato di salute, non solo il sesso del feto, sono altrove mezzi per evitare il concepimento di figlie femmine. In India, più precisamente in Punjab ci sono tra le 500 e le 2500 cliniche, non registrate, che effettuano tali 'consulenze' e la scelta che staremo tutti lì ad additare come un infanticidio...non è una scelta morale no: è una scelta economica. Ma noi, noi altri occidentali, per fortuna, non lo capiamo. E non potremmo mai accettarlo. Vero? Del resto nelle campagne cinesi...se nasce un maschio da adulto porterà alla famiglia d'origeni tre vantaggi: la nuora, la discendenza e la terra. La figlia invece il contrario!

Ma allora, diremmo noi, se le donne son meno -in termini quntitativi.!- la loro condizione migliora necessariamente? Macché. Proprio perché considerate merce...quando un bene scarseggia il suo valore che fa? Aumenta...e le donne, merce sono e merce resterano. Come dire...un bene di consumo come un altro. Nelle province meridionali della Cina dove le donne scarseggiano...le mogli si comprano...dal Vietnam. Amin Maalouf in proposito afferma che "se domani gli uomini e le donne potessero, tramite un mezzo semplice, decidere del sesso dei loro bambini, alcuni popoli sceglierebbero soltanto maschi. Essi cesserebbe di riprodursi e dopo qualche tempo sparirebbero. Il culto del maschio, tara sociale di oggi, diverrebbe allora un suicidio collettivo". Come lo vedete l'autogenocidio delle popolazioni misogine? Secondo me non sarebbe un dramma. Anzi, oserei leggerlo in termini di guadagno. Come dire...entriamo nella loro ottica!

Strano eh? Facciamo un percorso al contrario. Perché lo stupro è così importante in guerra? Perché attraverso la profanazione del corpo femminile si invade lo spazio storico dell'altro. Ecco, donne, amiche, colleghe, concittadine, sapevate di essere sedute, di lavare, di depilare, di nutrire, di vestire lo spazio storico del vostro popolo? Lo stupro che subiscono le donne sul proprio corpo e sulla propria psiche è un modo, il modo, che ha un uomo per ledere un altro uomo. Profanare il ventre delle donne è distruggere la sessualità degli uomini nella capacità di generare, è interrompere il legame di filiazione. Diversa qui la sua funzione di interruzione della identità dal significato pulsionale di un malato, di un criminale, di un maniaco.

Nell'atto di mettere incinta la donna del nemico, colpisco il nemico, gli tolgo la donna, gli nego i figli, la progenie, la continuità, distruggo l'identità collettiva. Ricordate Braveheart? Prendi la donna per avere l'uomo. E allora la donna più che importante è fondamentale. Strano a dirsi in cui tempi in cui le donne si accapigliano in perizoma per entrare a far parte della schiera dell'Olgettina. Ops, Via del Biscione! Quasi dimenticavo d'essere a Roma. In Ruanda, come in Ex Iugoslavia, oltre ad essere un'umiliazione, lo strupro delle donne nemiche è uno strumento di tortura. "Ti lascio peggio ancora che morta": lo dicevano gli stupratori alle donne. Chi erano gli stupratori? Tra i tanti uomini nemici, erano preferiti in genere i malati di Hiv. Sì perché lo stupro e la gravidanza non erano abbastanza: occorreva il contagio. E perché l'incesto praticato pubblicamente, come lo vedete come strumento di tortura? Conan Doyle per nostra fortuna non si è limitato a creare uno dei personaggi più intriganti della letteratura terrestre! No! Ha fatto di più: ha scritto The crime of the Congo.

Lo sapevate che l'autista di Sir Arthur Conan Doyle, creatore per chi non ricorda, di Sherlock -che nome eccelso 'Sherlock'!- Holmes, tale Bonnot, era un anarchico sanguinario -o un sognatore ferito?- e la sua vita...romanzata...la trovate qui  (della serie evviva Cacucci!).

E la coalizione tra fondamentalisti ed esercito?
E la lapidazione?

Io mi domando: lo Stato (quest'astrattezza nell'aere)...lo Stato, di qualsivoglia paese, che ruolo ha in tutto questo? Di tutela? Di difesa? Di protezione senza difesa alcuna concreta, reale e tangibile? Di complicità? Di silenzio? No: no, tralasciamo lo Stato italiano in cui le donne non vedono fattivamente alcun tentativo di conciliazione -in proposito pare che ieri si siano adoperati...voglio proprio sentire- per permettere di lavorare e vedere allo stesso tempo tutelati i propri diritti e garantiti i propri spazi di madre -lavora 1 madre su 2 in questo paese ridicolo-; in cui le giovani ragazze sode più o meno sfacciate dopo tre balletti in tv finiscono per vie traverse al governo...piovono ministre proprio...; in cui il tasso di disoccupazione giovanile è alle stelle (solo quello!); in cui spariscono adolescenti ritrovate nei campi a tre metri da casa in continuazione -in proposito consiglio Amabili resti della Sebold-; in cui il tasso di violenza domestica porta a scrivere "Progetto urban. Dentro e fuori la famiglia". Relativismo culturale a parte...direi che la condizione di svantaggio -è sufficiente come definizione?...no, non credo- della donna si protrae da millenni...e chissà quant'altro tempo scandirà violenze, soprusi, umiliazioni. Stasera, come ogni altra sera, quando di notte rientriamo a casa senza i nostri uomini, le nostre donne, le nostre amiche, i nostri amici, i nostri familiari, dobbiamo stare attente. Perché viviamo in un mondo ostile, pericoloso. Ma c'è anche una parte alleata dell'altra metà del cielo e non ci resta che sperare e adoperarci in ogni modo e con ogni mezzo affinché la cultura, la sapienza, il lume della ragione raggiunga tutte quelle menti povere, oscurate da non sò cosa che ancora rifiutano di capire di avere torto. Torto marcio.

Gran parte delle informazioni, voli pindarici a parte, le trovate qui.

giovedì 3 marzo 2011

Tempo


Tempo, tempo comunque vadano le cose lui passa 
e se ne frega se qualcuno è in ritardo
puoi chiamarlo bastardo ma tanto è già andato 
e fino adesso niente lo ha mai fermato
e tutt'al più forse lo hai misurato con i tuoi orologi di ogni marca e modello
ma tanto il tempo resta sempre lui quello...
Il caro e bravo Lorenzo cantava così.
Vorrei iniziare con questa
Per proseguire così, dolcemente, attraverso le parole di Banana:
"Anche a questo ho fatto l'abitudine. 
Più che abitudine, forse è una specie d'amore. 
La pazienza è una forma d'amore. Amore paziente, discontinuo, noncurante. 
La casa è silenziosa. 
(...) 
Penso ad altre metafore, diverse da quella del caminetto: la sensazione di stare sotto il cielo stellato in un luogo dove l'aria pulita, la sensazione di quando ti arriva il profumo delle foglie di cedro, o di quando cade la neve e fuori tutto è avvolto nel silenzio. 
Queste ore lievitano dentro di me trasformandosi in energia rossa palpitante.
Forse sembrerà che Chie-chan e io vivessimo appoggiandoci l'una all'altra, togliendoci l'aria a vicenda, ma in realtà ci trovavamo in un luogo sconfinato. 
Se entri in una casetta di neve, scoprirai che è grande come il Tokyo Dome. 
La nostra vita era piena di misteri come questo. 
Non c'era una relazione fisica piena di piacere, né eleganza né grandi discorsi né alta cucina, solo l'incontro della natura di due persone: era questo a rendere vasto il nostro universo."

Tempo.

"...e con le gambe muovo anche il cervello 
e allora il tempo sarà mio fratello e come lui 
mi darà sempre una mano 
mi darà tempo per andare lontano 
e come Ulisse cercherò di ritrovare quella mia isola 
ma tanto viaggiare sarà piacevole 
sarà indispensabile anche se l'isola sarà irraggiungibile..."