martedì 30 marzo 2010

Mini cake mele, carote e mandorle


Se vi dicessi che è un buongiorno...mentirei. Dopo i risultati mi sento di vivere in un paese di morti ed ignoranti. E non chiedo scusa a nessuno per l'affermazione appena scritta. Le scuse sono io ad aspettarle da quanti stanno compromettendo, ancora, un futuro già di per sé precario.
Presente: insoddisfacente.
Futuro: nullo.
Giusto perché mi sento radicata, amo troppo Roma, la mia famiglia, quella che ancora non lo è ma presto sarà la mia casa, l'uomo che ho accanto, i miei cani, Fiero...se no a quest'ora me n'ero già bella che andata.
Sapete tutti dove.
Lì anche i peggio sono più seri che i migliori di qua.
Che amarezza.
Fortuna che avevo farina di mandorle, carote e mele.
Questa è una di quelle preparazioni in stile Chovancova che ti rallegrano la giornata...ti profumano la casa e ti aiutano a smaltire le rimanenze giacenti in frigo -non certo i chili di troppo-...per acchiappare quelle due carote c'ho messo una vita...si spostavano da un ripiano all'altro!...sto scherzando...ok?
Scherzavo!

Occorrono:
-150 gr di farina 00
-150 gr di cassonade (non avendo lo zucchero di canna, ho usato il bianco)
-3 uova 
-100 gr di farina di mandorle
-1 pizzico di sale
-1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 sacchetto di lievito vanigliato
-1 mela
-1 carota
125 gr di burro
-succo di mezzo limone

Preparazione:
Scaldate a 180° il forno.
Sbucciate mela e carote a affettatele finemente.
Fate sciogliere il burro.
In una bastardella lavorate uova e zucchero poi aggiungete farina 00 setacciata, farina di mandorle, pizzico di sale.
Proseguite poi con: burro, mela e carota, succo di limone ed infine lievito e bicarbonato passati al setaccio. Mescolate, riempite gli stampi -imburrati ed infarinati, se occorre- e fate cuocere 20 minuti.
Se preferite un cake grande la cottura andrà prolungata di altri 20 minuti.

lunedì 29 marzo 2010

Cake ciocco-vaniglia


E così eccoci qua, di lunedì mattina, armati di santa pazienza...in attesa che questa settimana finisca ancora prima che cominci per andarcene tutti tre giorni fuori dalle balle a rompere le uova nel paniere!
 ...erro?
Intanto per allietare le colazioni dei prossimi giorni in cui, volenti o nolenti, dovremo alzarci e trascinarci in giro per la città al solo scopo di non venir meno agli impegni -per non passare da cazzoni aggiungerei- potremmo preparare questo fantastico quanto elementare cake...
Ps: oggi la punteggiatura è un optional...

Ingredienti:
  • 400 gr di farina
  • 100 gr di maizena
  • 300 gr di burro
  • 250 gr di zucchero (meglio se vanigliato)
  • 1 bustina di lievito
  • 4 uova
  • 100 ml di latte
  • 30 gr di cacao in polvere (io lo uso amaro)
  • un pizzico di sale
  • qualche goccia di estratto di vaniglia (non vorrei insistere ma da Castroni ne hanno una deliziosa...estratto reale di vaniglia del Madagascar...qualcosa di sublime!)
Preparazione:
(Accendere il forno a 180°)
  1. Mescolare farina, maizena e lievito in una terrina.
  2. A parte lavorare con la frusta lo zucchero, il sale ed il burro (di cui se ne deve tenere una quantità sufficiente ad imburrare lo stampo se non se ne usa uno di silicone).
  3. A questo composto vanno aggiunte, una alla volta, le uova poi il latte.
  4. Passare al setaccio le farine ed unirle al composto liquido continuando a lavorare energicamente con la frusta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
  5. Prelevare un terzo dell'impasto ed aggiungerci il cacao, all'altro qualche goccia di vaniglia.
  6. Versare nello stampo (imburrato ed infarinato) a strati alterni i due composti e mischiare ulteriormente coi rebbi di una forchetta per creare l'effetto marmorizzato.
  7. Infornare per 35 minuti a 180° eservire il cake freddo.
...questo cake è ottimo per colazioni e merende e si accompagna a tè, caffè, cappuccino, latte, tisane...

sabato 27 marzo 2010

Petit cadeau: madeleines choco-menthe


Buongiorno...scusate la latitanza ma qui è tutto un correre, un dimenticare, metter toppe, scusarsi, etc etc...non ho ancora avuto nemmeno il tempo di passare in farmacia per eseguire l'ordine di Mab :-(( ma oggi andrò! Tutte queste novità e questi ritmi mi stanno massacrando...così, siccome da giorni pensavo di preparare delle madeleines agli After eight -sapete quei meravigliosi cioccolatini sottilissimi con la ganache di menta dentro che messi in frigo diventano la fine del mondo questo e anche di quello parallelo?-  ieri mi sono ritagliata un'oretta e li ho fatti. Mi blasterei per aver linkato la Nestlé ma che vi devo fare se li producono loro?
Bhè, mentre stavo lì a spezzettare i cioccolatini, a frustare amorevolmente l'impasto -spettacolare ci tengo a precisarlo!- a domandarmi come sarebbero venute le madeleines, come le avrei trasportate ed in cosa...già mi sentivo meglio. Quando poi ho cominciato a percepire il profumo di menta e cioccolata in cottura...ho addirittura cominciato a rilassarmi e sì che negli ultimi giorni son stata elettrica al punto da dare il peggio di me. Ultima, risale all'altro ieri, discussione/scazzo con tanto di convulsioni e singhiozzi -con la testa non ci stò tutta per colpa del solito ciclo- perché mi stava prendendo tutto a male. Ieri sera mi sono addormentata tranquilla, stamattina appena aperti gli occhi, mentre ero in cucina a bere il latte con una madeleine in mano, avevo solo voglia/urgenza di piangere a dirotto...sapendo che avrei sconvolto chiunque mi si fosse trovato di fronte, ho ricacciato indietro le lacrime ed ora son qui tutta arzilla che vi scrivo. Non ci posso credere: queste somigliano più a turbe psichiche che non a sbalzi umorali! Finché lo dico io va tutto bene, quando qualcuno se ne esce con battute sul genere rischia la vita...
Vorrei che se ne andasse questo mostro che una volta al mese alberga in me costringendomi a litigare con tutti, a mangiare pasta e dolci, pasta e dolci, cioccolatini e pizza, pizza e cioccolatini, fritti, pasta e dolci, cioccolatini, pizza, pasta, cioccolatini, fritti, dolci e pasta e pizza e cioccolatini e fritti. AIUTO: qualcuno mi salvi! MAB??????????????????????????????????????????????????????????
Cosa devo fare? Altro che magnesio...giuro che oggi vado a comprare quello che hai detto tu: giuro!!!Giurissimo!!
Intanto posso provare a contraccambiare con questa ricettina rapidissima...presa dal liberculo monotematico -ed.francese Marabout- mini madeleines di Sandra Mahut: uno degli acquisti dello scorso anno di cui vado più fiera!!
  
Occorrono:
-150 gr di farina "00"
-125 gr di burro morbido
-150 gr di zucchero a velo
-2 uova grandi
-2 cucchiai di latte
-1cucchiaino di lievito
-10 After Eight
-2 foglie di menta (non le avevo, voi fate secondo i gusti)

 Preparazione:
In una terrina lavorate uova e zucchero poi aggiungete progressivamente farina e lievito passati al setaccio (potreste farlo anche con lo zucchero così si evitano grumi) infine incorporate latte e burro sciolto. A questo punto dovreste aggiungere le foglie di menta triturate ed i cioccolatini spezzetati per poi riporre il composto in frigo poiché necessità di 30 minuti di riposo. Dopodiché cominciate a riempire gli stampi, io li uso di silicone quindi non li ungo né li infarino, ed infornate a 200, lasciate cuocere qualche minuto: 3/4 per le mini, 6/7 per le standard.


mercoledì 24 marzo 2010

Dei pomodori secchi: pesto.


Buon dì, oggi è cominciata così.
Stamane sveglia all'alba: la belva doveva uscire in anticipo così alle 5.30 già gironzolavo per casa in preda ad ansie ed elucubrazioni di vario genere -ripeto, domani forse svelerò ogni cosa- così, tra una sega e l'altra, ho partorito un'ideona. Mi son detta: "...mhmhmh... faccio il pesto coi pomodori secchi praparati qualche tempo fa..." - giusto per rinfrescarvi la memoria- "... tanto ho scalogni, mandorle, olio...oddio mi manca il basilico fresco!"
 Dopo il giretto col mostrodistruttorediognicosacommestibileomenochesia...ho fatto un salto dai ragazzi arabi che hanno da tanto una frutteria qua dietro casa...già che c'ero oltre agli odori mi sono accaparrata anche le ultime due confezioni di fantastiche, perfette, piccine patatine novelle e me ne sono andata girando per Prati (gongolando seppure allarmata e furibonda all'idea di un eventuale scippo della spesa!) deserta e bellissima, col cane e la busta profumosa di basilico. Nel mentre mi ripetevo che vorrei un profumo al basilico, che sò un unguento...me lo cospargerei addosso ogni giorno dalla testa ai piedi per quanto mi piace la sensazione di fresco, gustoso e pulito che mi evoca il basilico quando lo annuso!
(Non sò se si evince che stiamo disquisendo da una decina buona di minuti di B A S I L I C O poiché ne sono terribilmente/clamorosamente ossessionata!)
Ora, c'è da dire che da quando in casa è entrato il liberculo monotematico della solita Marabout sul PESTO (nodicomacheancoranonl'avevatecapito??) son finite pace e siesta per il piccolo mixer confinato per troppo tempo sullo scaffale più alto della cucina! :-)

Bon, per questa chicca qua, che può essere utilizzata per condire insalate, crostini, pasta, pizza e quant'altro secondo i gusti, vi occorrono: 
-2 cucchiai di farina di mandorle
-1 manciata di rosmarino fresco o un pizzico di quello secco
-1 scalogno
-una decina di foglie di basilico
-150 gr di pomodori secchi sott'olio (ricordo che nei miei metto i semi di finocchio se voi li fate -o li avete- diversamente premuratevi di averne un pizzico da aggiungere a questa lista)
-olio evo
-olio evo della conservazione dei pomodori
-2 cucchiai di succo di limone
-2 pizzichi di sale (o meno, come preferite, ad ogni modo meglio che assaggiate...magari non come me che alle 8 del mattino già conoscevo a memoria il sapore del pranzo!)
NB: forse azzarderei anche l'aggiunta di qualche cappero...comunque io non li ho messi...a proposito...prima o poi dovrò utilizzare quelli che ho...e son tanti...AIUTO!

Preparazione:
Mettete tutti gli ingredienti già stagliuzzati nel mixer e azionate!
Per la conservazione sterilizzate i barattoli 10 minuti nell'acqua che bolle. Capovolgeteli una volta recuperati -occhio a non scottarvi!- fateli asciugare, riempiteli, ricoprite perfettamente con l'olio!

Ps: devo ritrovate le foto dei bicchieri marroni/gelatina d'arancia...appena avrò due minuti per cercare tra l'infinità di scatti quello che mi interessa, posterò tutto!

lunedì 22 marzo 2010

Torta a strati vol.1


...se sia o meno un buongiorno ancora non posso dirlo, l'unica al momento è augurarmelo...
Ieri sono stata da Ikea per la prima volta...sono rimasta incantata: ho trascorso lì tutto il giorno...girovagavo, toccavo, misuravo, valutavo...infine acquistavo! Mi sono piaciute tante di quelle cosette che ho dovuto fare una cernita...per il momento mi son limitata alla compera di una lampada da terra molto graziosa, un ceppo di coltelli, una spatola lunghissima, un paio di portaposate in ceramica opaca bianca con posate satinate dalla forma particolarissima...ho smanettato un po' con i pc per costruire la mia casa -fosse così semplice!- ed ho mangiato un rotolo al salmone che non mi è per niente dispiaciuto! Piena di brossure sull'arredamento di bagni, cucina, salotti, camere da letto e così via (sebbene io non abbia un giardino stavo per prendere anche roba su quello!) son tornata a casa con la borsa straripante di pezzi di carta! ...quant'era bello il cestino per i rifiuti...a bidoncino, color panna -sul genere di quello che ho preso per Soriano, ramato e zincato per cui ho aspettato settimane visto che non arrivava mai al chioschetto davanti all'Ara Pacis!- come fosse già preso! Sarà la passione per gli stray cats...sarà l'amore per i vecchi cartoons...che vi devo dire: adoro i bidoni! E adoro questa
cui lego splendidi ricordi... :-))))))))))
Vorrei ringraziare Paoletto che mi ha chiamata ieri per dirmi quanto abbia apprezzato la ricetta delle chicche con bottarga&limone...lode che mi sento in dovere di girare a Mab visto che è stata lei ad istruirmi al riguardo!
Oggi ho come la sensazione di scrivere coi piedi...perdonatemi è che cado dal sonno, son giorni che alle sei del pomeriggio crollo -anzi vorrei ma poi tiro fino all'una- ogni notte mi sveglio alle 4 (se non sono le 4 sono le 3.55) e fatico a riprender sonno...ho le giornate tutte spezzate, ansie varie, sta succedendo di tutto dai miracoli alle tragedie, nonriescoastarealpassoconlamia vita...sembrerà una cazzata ma giuro che ho perso la cognizione di me stessa, del tempo e dello spazio. Temo che nei prossimi mesi sarà anche peggio. Ho sempre freddo -tranne ieri da Ikea: schiumavo soffrivo il caldo!- e sonno, mangio malissimo e dormo peggio.


Andiamo di bebop...
Allora, questa è una torta di cui già nel vecchio blog avevo postato la ricetta, ve la ripropongo poiché riscosse un discreto successo e perché è un modo per utilizzare gli albumi che vi son rimasti in frigo, ipotizzo che abbiate nell'ordine:
-preparato una crema pasticcera casalinga, la versione più buona del mondo va da sé!
-conservato gli albumi per un soufflé che non vi va più di fare nonostante l'entusiasmo iniziale...quindi piuttosto che gettarli potreste munirvi di:
-180 gr di burro
-250 gr di farina 00
-1 bustina di lievito per dolci
-5 albumi
-130 gr di zucchero bianco
-sale, 1 pizzico
-burro e farina per lo stampo
-la scorza di due arance non trattate
-zucchero a velo per decorare

Preparazione:
1) Setacciare la farina col lievito ed il pizzico del sale e mettere il burro a pezzetti in una ciotola.
2) Imburrare ed infarinare lo stampo.
3) Aggiungere lo zucchero al burro e lavorare con un cucchiaio di legno. Amalgamare al composto anche la farina setacciata col sale ed il lievito alternandola agli albumi in precedenza montati a neve. Continuare a mescolare col cucchiaio di legno mentre si versano gli uni e l'altra.
4) Aromatizzare il composto con la scorza di arancia grattugiata.
5) Versare il composto nello stampo e cuocere la torta a 170° per 40 minuti.
6) Lasciar raffreddare per 30 minuti poi sformare il dolce sul piatto da portata ed infine cospargerlo di zucchero a velo.

Questa torta, tagliata a cubetti piccini vi servirà per la copertura.
Per il dolce in questione bisogna invece preparare una sablée, nella fattispecie quella di Roux : il mio riferimento in cucina.
Pasta sablée di Roux:
-250 gr di farina
-200 gr di burro tagliato a pezzettini leggermente ammorbidito
-2 tuorli
-un pizzico di sale
-100 gr di zucchero a velo
Preparazione:
Versare la farina a fontana sul piano di lavoro, mettere al centro il burro, il sale e lo zucchero a velo e lavorarli con la punta delle dita poi aggiungere i tuorli ed incorporarli delicatamente sempre con la punta delle dita.
Lavorare il tutto di polso finchè diventa omogeneo farne poi una palla e ricoprirla con la pellicola, riporla in frigo almeno una ventina di minuti prima di usarla. 
PS: C'è da ricordare che dura una settimana in frigo e fino a 3 mesi in freezer.

Se dovete farcila in seguito cuocetela in bianco coi pesi per 20 minuti a 180° poi senza pesi per altri 15 minuti abbassando però a 170°. (E' il nostro caso).
Per quanto riguarda la farcitura vi serviranno: una crema di marroni alla vaniglia (ottima l'Agrimontana che  vende Castroni) ed infine panna montata.

L'assemblaggio finale è semplice: 
sulla sablée di Roux versate la crema di marroni poi la panna montata ed infine sopra posizionate dadini di torta agli albumi -con una consistenza simile al pan di Spagna ma con una consistenza più compatta ed un sapore meno pronunciato se si pensa ad un impasto ricco di uova- e spolverizzate con zucchero a velo. ;-) 
La consistenza croccante ma friabile della sablée si sposa alla perfezione con con la dolcezza della crema di marroni -vanigliata vi ricordo- che viene smorzata dalla panna montata -MAI zuccherata!!!- ed il tutto chiude con il retrogusto d'arancia proprio delle briciole della torta agli albumi. Ho già accostato marroni e arance in un dolce al bicchiere, non sò se lo ricordate, con esplicito riferimento a Marechal...se riesco lo posto domani così rimaniamo in tema. Questo dessert qua invece è farina del mio sacco..mai espressione è stata più azzeccata! :-)


giovedì 18 marzo 2010

Filetto di cernia ai porcini


Buongiorno mondo! Oggi è proprio il caso di dirlo! Non voglio svelare ancora il perché di tanta stanchezza ed al contempo di tanta euforia ma presto miei cari vi farò sapere...o meglio...vi farò vedere!
Ora, considerando che entrambi gli ingredienti base di questa ricetta hanno affrontato il viaggio verso casa insieme, ho pensato che separarli sarebbe stato ingiusto, così, dalla loro unione è nata questa meraviglia!
Chiaro: a chi non piace il pesce o detesta i funghi non farà gola...a tutti gli altri ne consiglio la preparazione: rimarrete piacevolmente stupiti dalla morbidezza di questo piatto!
Tra l'altro è semplicissima e non richiede grande concentrazione, neppure una cottura prolungata quindi va bene anche per una cenetta dell'ultimo minuti con se stessi ed un bicchiere di pinot grigio magari...
...nel mentre potreste ascoltare questa...
Bisogna: far sciogliere del burro in padella e metter a cuocere i funghi a pezzi con dei semi di finocchio, rotolare i filetti di cernia nella farina ed aggiungerli ai funghi dopodiché salare, volendo pepare, ed aspettare che sia terminata la cottura per...mangiare!!
Niente acrobazie: non c'è nulla da aggiungere alla bontà di queste due materie prime...conquistano da sole senza l'ausilio di alcunché.

In quest'ultima settimana ho avuto la possibilità di trascorrere un po' di tempo in una casa dalla vista meravigliosa...la disponibilità di Fabrizio inoltre mi ha permesso di fare un paio di scatti, vorrei postarli per condividerli con voi.
Ecco, ho conosciuto delle persone deliziose, sono stata a contatto con loro diventando quasi parte integrante della famiglia. Ho goduto giorno dopo giorno di questa visuale, passando 5 minuti a sera, almeno, a contemplare quella che sento, da quando ho 8 anni, come casa mia:
sono cresciuta a Castel Sant'Angelo, ci ho trascorso momenti di solitudine e tristezza, pomeriggi coi cani, le mattine che facevo sega a scuola (ebbene sì l'ho fatte anch'io!), sabati e domeniche solitari, ho imparato ad andare in bici lì con mio padre, sono caduta lì e mi sono rialzata sempre lì. E' il mio scoglio.
La tesi l'ho scritta lì e dopo la discussione della laurea sono corsa lì. Quando le persone a me care sono morte, io, ero di nuovo lì.
Quando cammino per quei viali mi sento viva e ci tengo davvero a ringraziare chi mi ha permesso di vivere qui e chi di vederlo sotto un'altra prospettiva! A breve non l'avrò più a tre passi da casa, ora giro l'angolo, lo vedo e mi conforta sempre. Tutte le mie lacrime, di gioia e di dolore, le ho versate lì. Ha visto tutti i miei amori, conosce tutti i miei segreti, in 12 anni mi hanno accompagnata tanti cani...Oliver, Zeus grande e Zeus piccolo, Tweed, Piero, Lillino, Katinka, Rolly, Macchia, Giuly, Tommy, Mia...
Quattro di loro nel frattempo sono morti, uno si è ammalato, qualcuno s'è fatto vecchio e gli sta sbiancando il muso...
io dal canto mio ero una bimba, avevo 14 anni, ora ne ho 26 ed il gioco comincia a farsi duro...ma sono una sorta di dottoressa dell'animo e così come ho curato quello degli altri adesso penserò al mio.
Diciamo che si riparte, si riparte da tre!
Mi auguro che quanti hanno la possibilità di godere di "cose" belle durante la loro vita, che siano periodi lunghi piuttosto che brevi, le apprezzino e le condividano.

mercoledì 17 marzo 2010

Cocotte sgombro e patate


Primo comandamento: compra delle cocotte e fanne buon uso.
E allora, andando a scuola dal Cavoletto ero indecisa se fare una rivisitazione della parmigiana di patate (che ha inserito anche nel pdf ad hoc, fateci un salto: qui!) o provare la tartiflette italica...così ieri, dopo Piero, me ne sono andata a prendere le patate., tanto per cominciare! Poi mi è venuta l'ispirazione: buona la parmigiana, no alle alici, sì allo sgombro. Totale spesa: 50 cent per le patate+ 1,50 di sgombro+ 3 di mozzarella+ 0 cent (poiché l'avevo) di parmigiano grattugiato.
Pranzetto per 3, che dite, ci si può stare?
Intanto sentiamoci personal jesus.
Muniveti di cocotte monoporzione, ungetele con dell'olio.
Lavate e pelate le patate, affettatele finemente, magari con l'attrezzo fatto a posta (io tempo fa feci un acquistone: trovai un banco a Risorgimento -mai più visto né lì né altrove- che vendeva L'affettaverdure! Quello: il re dell'affettatutto...va una bomba, inoltre girando la monopolina si sceglie la millimetratura!...per me in cucina è tutto un gioco, il venditore lo capì da come mi brillavano gli occhi quando gli chiesi di imbustarmene uno, il penultimo, e ricordo che mi disse "bambolina, usa la protezione, la verdura infilala qua se no t'amputi 'na mano!"
Fiducioso!Grazie!
Comunque la protezione, aggeggio di plastica con dei ganci per bloccare le patate, non la uso: la prima volta mi son volate via... :-/ )
...e ricoprite le cocottine usandole come primo strato.
Lavate lo sgombro, prendetelo al naturale, e spinatelo (ha solo la spina centrale ma è possibile che prendiate i filetti già puliti in tal caso vi eviterete quest'ulteriore operazione! ;-)
Affettate anche la mozzarella e ricoprite le patate, salate e pepate nuovamente, poi adagiate lo sgombro che fa da terzo strato. Ricominciate da capo: patate, mozzarella, sale e pepe, sgombro, ancora patate ed infine spolverata di pepe e parmigiano. Infornate a 180/200° e lasciate cuocere 30/40 minuti...

domenica 14 marzo 2010

Chicche bottarga e limone


...questi primo gustoso ed iperveloce è frutto del regalo di Mab!! Quando è venuta a Roma l'ultima volta, tenendo fede alla sua promessa, mi ha portato bottarga sarda!! E' stata la prima lettrice che ho incontrato e anche la prima a regalarmi cibarie per il blog! Poi è stata la volta di Orko con gli asparagi selvatici...che dire se non che l'affetto della persone capitate qui o nella mia vita, per caso e per fortuna, mi commuove?
Allora...per la pasta mi sono armata di chicche, gli gnocchetti piccini, va da sé che li ho comprati! (Alle 6.30 del mattino non mi sarei messa a scrivere una ricetta lunga un giorno considerando che a breve dovrò esser fuori casa!) 
Grattugiate un po' di buccia di un limone, lasciate che resti a marinare nell'olio. Intanto mettete a bollire l'acqua, salate, buttate le chicche appena bolle, i tempi di cottura son brevissimi: come vengono a galla e van tolte. Scolate ed impiatte gli gnocchetti ricoprendoli con l'olio al limone, spolverate abbondantemente con la bottarga (utilizzate per questa una grattugia a fori larghi), mescolate, tritateci un po' di pepe nero fresco di macinino -se vi ci piace- e mangiate!

venerdì 12 marzo 2010

Pesto rughetta/gorgonzola


...che prediligo gli erborinati ormai lo si sà...che la rughetta la metterei ovunque anche...quindi oggi è uscito fuori un pesto. Un pesto dalla consistenza cremosa, dal gusto tanto amaro quanto dolce...prepararlo è facile e richiede poco tempo...in compenso si gusta una delizia con cui condire pasta o pizza...anche spalmato su un crostino non sarebbe male a pensarci bene...

Occorrono: 
-1 cucchaio di farina di mandorle
-1 cucchiaio di nocciole tritate
-1 etto di rughetta
-2 cucchai di gorgonzola dolce
-sale&pepe nero fresco di macinino
-il succo di mezzo limone
-1 scalogno tagliato a rondelle
-olio d'oliva, per il pesto e per la conservazione in barattolo, q.b.

Come si fa
 Si fa così, vista la fretta che caratterizza questi giorni: si butta tutto nel mixer, nel mentre si fan sterilizzare i barattoli nell'acqua che bolle per una decina di minuti, coperchi compresi ma barattoli stappati, poi si capovolgono e si aspetta che asciughino. Infine si riempiono i barattolini con il pesto ottenuto e si ricopre il composto con dell'olio. Si conserva in frigo fino al momento dell'utilizzo a meno che non lo prepariate per un uso immediato!


giovedì 11 marzo 2010

Verdure in cialda con crema di parmigiano



Iniziamo così: coi Clash...più precisamente col pezzo che preferisco del loro album che amo di più!
Coi vartis (ovvero gli asparagi selvatici filiformi ed un tantino amarognoli rispetto ai classici) regalo, apprezzatissimo, di Orko -col cappa-, ho preparato questo contorno che, volendo, per il contenuto calorico e proteico può essere considerato tranquillamente un secondo di tutto rispetto. Vegetariano per di più!
Allora, per 2 persone vi occorrono:
-per le cialde di parmigiano--> 100 gr di parmigiano: scaldate una padella antiaderente senza ungerla e spolveratela con del parmigiano grattugiato formando uno strato leggero ma con un minimo di spessore! Lasciate che formi una leggera crosta, girate la cialda, fate cuocere per qualche secondo l'altro lato poi capovolgetela su una coppetta in modo da riuscire a modellarla, fiché è calda si può fare, e datele una forma ricurva.
-per la crema al parmigiano--> 1 uovo, 25 ml di panna fresca, 25 ml di latte, 1 noce di burro, 1 cucchiaio di olio evo, sale, pepe, 2 cucchiai di parmigiano. Versate tutti gli ingredienti in una casseruola e fate scaldare a bagnomaria su fuoco medio, nel mentre sbattete con la frusta fino ad ottenere una crema spumosa. Se io l'avessi tolta due/quattro secondi prima avrebbe avuto la consistenza sperata, ma aihmé l'ho lasciata quella manciata di secondi in più che ne ha, a mio avviso, compromesso l'aspetto: la preferivo più liquida...va bhè!
-per le verdure--> munitevi di un tagliere ed un coltello ad hoc e servitevene per mondare 1 etto di taccole, 1/2 cipolla, 1 mazzetto di vartis (se non li avete optate per gli asparagi classici anche se questa preparazione vede trionfare i primi: la morbidezza del burro che rende tutto più delicato, la dolcezza della cipolla così come quella dei piselli e la cremosità della crema al parmigiano che alla fine lascia sempre in bocca quella nota acidula quasi impercettibile...son tutti sapori pensati per arrotondare il pizzico di amarezza proprio dei vartis senza però smorzarne troppo i toni...non so se mi spiego...elucubrazioni culinarie tutte mie...SIGH!!), 1 etto di pisellini noveli sgusciati, 1 zucchina (lessatela senza tagliarla, lasciate le due estremità altrimenti in cottura vi si liquefà! Purtroppo l'acqua di cottura devasta la zucchina aperta e la uccide restituendoci una pappetta insapore, mollicciosa e deprimente nonché inutilizzabile), se l'avete 1 carciofo. Lavate e cuocete separatamente tutte le verdure tranne la 1/2 cipolla che farete imbiondire in padella con una noce di burro e due cucchai di olio, in attesa del resto, poi scolatele ancora al dente e fermate la cottura immergendole in acqua e ghiaccio. Tagliate asparagi e fagiolini a metà poi fate saltare tutto insieme in padella -qui avverrà il mitico incontro con la mezza cipolla di cui sopra!- a fuoco vivace -un po' come me oggi!- ed infine salate e pepate.

Montaggio: capovolgete le cialde, riempitele con le verdure tiepide e servitele in piatti singoli su un letto di crema al parmigiano.


martedì 9 marzo 2010

La crema catalana di José


Quando dici comunità indipendente! In verità la crema catalana è il dolce di San Giuseppe lassù, un po' come i nostri bignè al forno o fritti ovvero il conforto della tradizione!! Bon, partendo dal fatto che amo qualsiasi dolce che vede l'accostamento del croccante al cremoso, l'idea di questa superficie dura e della tenerezza che si scopre una volta scheggiata la crosta lucida...mi fa impazzire al solo pensiero!

Maréchal (Café noir vi dice niente?) prevede l'utilizzo di:
-500 ml di latte
-125 gr di zucchero a velo
-la buccia di un limone
-1 bastone di cannella o 2 prese di quella in polvere
-4 tuorli
-20 gr di maizena
-60 gr di zucchero di canna

Allora vi basterà far scaldare il latte con la cannella ed il limone in una casseruola. Nel mentre lavorare in un altra terrina, che poi si potrà spostare sul fornello, zucchero a velo e tuorli ai quali dovrete aggiungere la maizena. Filtrate il latte caldo sul composto di uova, lavorate bene e mettete sul fuoco continuando a mescolare finché non vela il cucchiaio.
Infine versate la crema in piccoli pots individuali, cocotte o quel che è -fate voi- terra cotta o porcellana van bene entrambe, e lasciate che la crema si raffredi in frigo per almeno due ore. Al momento di servire, ricoprite la crema con lo zucchero di canna e caramellate con la fiammella.

Vorrei segnalare un evento, si terrà domani sera al Rising Love: i Rossomalpelo concorrono per esibirsi il 1 maggio a San Giovanni...:-))
In bocca al lupo!
Inserisco anche un link e lo faccio con immenso piacere poiché conosco il gruppo e voglio spendere due parole in loro onore.
I testi...i loro testi hanno qualcosa che ricorda De André tanto quanto Pasolini (entrambi a me molto cari come ormai ben sapete) e certe sonorità fan pensare a pezzi di Daniele Silvestri (altra grande mia passione) sebbene il loro stile sia tutt'altra cosa.
La leggiadria, passatemi il termine, con cui i Rossomalpelo riescono a conciliare denuncia, narrazione, amore, emarginazione, lotta, per me è rosa.
Vi sembrerà una nota stonata, la descrizione falsata di una mente malata: ebbene no!
In effetti non saprei descrivere con precisione ciò che han scatenato in me le loro parole dopo un ascolto attento...solo non avrei immaginato che a questo genere musicale potessero essere accostati temi impegnati affrontati -in italiano- con una leggerezza poetica al limite del paradosso...ascoltare per credere...

lunedì 8 marzo 2010

Siamo fatti come nuvole che nel cielo si confondono


Bon, intanto buongiorno! Oggi è la festa delle donne e non ho neppure un ramoscello di mimosa, ancora, da poter fotografare e postare per voi...poco male: ci rifaremo! Vorrei segnalare quanto scritto QUI da Fiordisale: merita che gli dedichiate 5 minuti del vostro tempo.
Vi riporto comunque parte del commento che le ho lasciato al riguardo:

"Naomi Klein insegna…molto interessante questo tuo post. In effetti son disgustata. A parte il fatto che, per dirne una, le foto di Tom Ford son veramente volgari…quella della cubana poi lasciam stare…insomma…non trovo neppure le parole per commentare amenità così effimere ed illusorie. Non mi preoccupa la donna nuda, tanto son tutte così belle che guardarle anche per una donna può esser piacevole, è piuttosto il fatto che si sfrutti la sessualità in modo barbaro. L’idea del nudo in sé per sé è quasi esaltante ma l’associazione della belloccia nuda che presta favori e quant’altro al cazzone di turno con l’honda, la mutanda d&g, la ferrari, il deodorante malizia piuttosto che il rasoio nonsocosa…è demoralizzante. Idioti loro che spendono tutti questi soldi sperando inutilmente di : 1)trovare donne così belle -magari anche un minimo acculturate e forse pure poco stupide- che se li pensino; 
2) sentirsi migliori di ciò che sono perché indossano o poggiano il culetto su qualcosa di costoso e rinomato…insomma…un po’ triste questo aspetto dell’umanità…purtroppo emerge in ogni contesto: siamo circondate!
Dal canto mio credo sia terribile indossare Puma e passare per la pompinara di turno ma se pensano che il potere delle donne passi per la bocca, il ché forse è anche vero,dovrebbero capire che è il Verbo e non il resto a farla da padrone..."

Ora, non è che io potessi prendermi troppo spazio nel blog di un'altra persona per poter fare una sciorinata in proposito: mi sembra scorretto stare a sentenziare su qualcosa di così importante in uno spazio in cui mi devo censurare e contenere per non offendere la sensibilità di qualcuno. Preferisco che la mia visione della questione venga affrontata in casa in modo da dare a chiunque voglia esprimere la sua, la possibilità di lasciar commenti senza preoccupazione alcuna riguardo termini, toni e via dicendo.
Ovviamente mi son scusata per l'espressione utilizzata con tutto che ci son andata cauta: come ben sapete sto facendo un lavoro durissimo su me stessa per limitare l'uso di parole poco carine per non passare da sboccata/blasfema...fortuna che qualcuna capisce che l'offesa per una donna -e mi auguro anche per l'altra metà del cielo- può trovarsi più in un'immagine e/o nel messaggio che attraverso questa vuol passare che non in un termine colorito che esce con noncuranza o goliardia in una conversazione.
Solo che son troppo amareggiata per continuare una lotta persa in partenza: preferisco boicottare e quando posso, a modo mio, sabotare.
Comunque, siccome a noi del supporto di Rocco ci frega relativamente -'sta frase potrebbe essere intesa in mille e uno modi- ci facciamo cuociamo le patatine nuvole di gambero in olio di semi di arachidi caldo caldo e poi, dopo averle tamponate con dello scottex , le sgranocchiamo mentre ascoltiamo questa e ci beviamo una bella bionda sorsata di birra fresca tra una coccola e l'altra. :-)



venerdì 5 marzo 2010

Tortilla con verdure e Tilsit


Stamattina abbiamo una ricetta datata, vegetariana, semplice e gustosa!

Per la tortilla vi occorrono:
-3 patate a pasta gialla
-300gr di zucca (netto)
-1 zucchina
-150 gr di piselli
-1 cipolla bianca (o del porro)
-olio evo
- spicchio d'aglio
-4 uova
-100 ml di panna fresca
-170 gr di Tilsit
-sale e pepe nero

Preparazione:
1) Mettere le patate a cuocere, con tutta la buccia, in acqua fredda salata. Lavare e spuntare la zucchina, tagliarla a rondelle e sbollentarla in acqua salata (altro tegame) 5 minuti coi piselli e scolare subito, tenere da parte.
2) Tritare il porro (o la cipolla) finemente e cuocere con lo spicchio d'aglio intero con l'olio in padella poi aggiungere prima i dadini di zucca poi, dopo aver cotto 5 minuti, la zucchina ed i piselli e mandare altri 5 minuti. Salare e pepare. Occorre poi scolare le patate, sbucciarle e tagliare a fette per unirle al resto delle verdure.
3) Grattugiare -con grattugia a fori larghi il Tilsit-, sbattere le uova con la panna, salarle e peparle. Aggiungere sia il formaggio che il composto di uova alla padellata di verdure e versare poi il tutto in uno stampo da forno, unta con olio e ricoperta di pangrattato (l'idea della carta forno stavolta mi intristiva enormemente!!) ed infornare 20/25 a 150/180°.


giovedì 4 marzo 2010

Baklava


Oh! Finalmente l'ho fatta con le mie mani! Questo dolce greco, mooolto dolce, al limite quasi stucchevole per alcuni, nella versione casalinga è venuto fuori con un sapore miracolosamente equilibrato ed ha profumato la casa! Mi sono limitata a seguire le indicazioni che dava Sigrid qui: da quando ho visto la sua versione me ne sono innamorata al punto da volermi cimentare in questa preparazione ad ogni costo!! La ricetta di Donna Hay, contenuta in questo volume, non mi conviceva più di tanto ad onor del vero...ogni tanto Donna delude le mie aspettative...ahò è la verità! Bon, siccome ero piena di fillo, avanzata dai bicchieri che trovate qua, mi sono armata di burro, frutta secca, miele, pennello e pazienza!
Ascoltiamoci Vasco intanto...a seguire troverete le mie lamentele...
...per cominciare si deve srotolare -con estrema delicatezza- la pasta fillo, occorre prendere un bel foglio di carta forno ed adagiarci il primo strato dopodiché imbuttarlo, con l'aiuto del pennello, col burro sciolto precedentemente. Continuare a sovrappore sfoglie di fillo dopo averle spennellate finché non avrete utilizzato metà della pasta della confezione. A questo punto potete pestare -o buttare nel mixer- pistacchi (li ho presi di Bronte), mandorle e nocciole -ho preferito le nocciole seguendo le indicazioni di Donna ed ho evitato le noci preferite invece da Sigrid- per un totale di 6 etti (1/3 ciascuna), distribuire la granella ottenuta sulla pasta, spolverare con la cannella in polvere e la buccia grattugiata di un limone. Dopodiché si può continuare a sovrappore la fillo, imburrarla e così via finchè non la terminate. Infine infornare a 180° per una buona mezzora...in effetti anche 40 minuti.
Per lo sciroppo
scaldare 2 tazze d'acqua con 3 etti di zucchero -come potete vedere ho ridotto di un etto la quantità rispetto alla ricetta originale-, 90 gr di miele -ne avevo proprio uno greco regalatomi da amici greci di ritorno da una vacanza- ed il succo di mezzo limone. Far bollire una ventina di minuti finché la consistenza non somiglia ad uno sciroppo. Spegnere e aggiungere 1/2 bicchierino d'acqua ai fiori d’arancio poi versare questo composto sulla baklava sfornata e servirla a temperatura ambiente.
Ps: forse diminuirei un tantino la quantità dello sciroppo.

mercoledì 3 marzo 2010

Polpette di pollo in salsa di pomodoro allo zenzero


...eccoci qui...di nuovo in piedi: sciroppo, pasticchine, latte&miele e si riparte...e di corsa pure!
Nel forno si sta cuocendo la Baklava...speriamo venga bene visto  l'amore, l'impegno e la pazienza che ho messo nell'imburrare ogni foglio di fillo all'altro...ma questa è un'altra storia e ne parleremo domani! Per il momento limitiamoci a queste polpette. Della serie Yoshoku quasi ogni WE! No, dai, basta...se me ne vado su per il fine settimana stavolta mi butto sul cinese...vorrei preparare il classico riso alla cantonese, degli spaghetti alla piastra con manzo e verdure e poi vediamo...intanto ho preso anche una bella birretta, la provo, poi vi farò vedere, anzi...chissà...se porto il portatile -va da sé che un fisso non poteva essere di certo!- magari vedrete un work in progress!


Per le polpette di pollo -come quella che vedete in foto- vi servono:
-700 gr di carne trita di coscia e petto di pollo (il macellaio è stato mooolto paziente con me...)
-1 uovo + 1 tuorlo
-1 spicchio d'aglio grande schiacciato
-2 cucchiai di sakè
-2 cucchiai di salsa di soia giapponese -la mia è senza alcool-
-30gr di pangrattato da mettere nel composto a base di carne più altro per ricoprire le polpette prima di cuocerle
-pepe bianco macinato al momento
-2 cucchiai di olio vegetale + 2 di olio di sesamo
-4 porri affettati finemente

Per preparare le polpette dovrete mettere il pollo, i cipollotti, l'aglio, l'uovo, il tuorlo, il sakè, la salsa di soia ed il pangrattato in una terrina, insaporite con sale e pepe bianco e mescolate bene, riponete in frigo fino al momento dell'uso.
Poi al momento di usarle, eliminate l'aglio, ricavate delle polpettine grandi come noci dal composto, più o meno un cucchiaio raso di carne a polpetta e rigiratele nel pangrattato rimasto.
Scaldate l'olio vegetale e quello di sesamo nel wok e cuocete le polpette, poche alla volta, rigirandole finché non son dorate.

Per preparare la salsa che accompagna noodles e polpette vi occorrono invece:
- 1 cucchiaio di olio vegetale
-1 cipolla piccola tritata fine
-1 peperoncino rosso, privato dei semi e tagliato a rondelle
-1 cucchiaio di zenzero grattugiato finemente ed il suo succo
-60 ml di mirin
-400 gr di polpa di pomodoro
-1 cucchiao di passata di pomodoro
-1/2 cucchiaino di dashi granulare
-1 cucchiaino e 1/2 di salsa di soia -la stessa di cui sopra!-
-1/2 cucchiaino di zucchero
-1 tazza d'acqua
-3 cucchiai di mitsuba o di prezzemolo -io ho evitato l'uno e l'altro-

+450 gr di noodles udon, cotti al momento, per servire
Vi basterà scaldare l'olio in una pentola capirìente su fuoco alto, aggiungere la cipolla e farla appassire, unire poi peperoncino, aglio e zenzero col succo e far saltare 30 secondi o finché sono fragranti.
Aggiungere poi mirin, passata e polpa di pomodoro, dashi, soia, zucchero e 250 ml di acqua fredda, alzate la fiamma e portate ad ebollizione. Dopodiché abbassatela e lasciate sobollire una quarantina di minuti, diventerà densa e a questo punto potrete ripassarci i noodles (già cotti in acqua bollente) e se volete le polpette.

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lunedì 1 marzo 2010

Piccolo, delizioso, manierismo


"Buongiorno mondo"...vorrei poterlo dire...se non fosse che mi sento le ossa rotte, le gambe cedere sotto il peso del resto del corpo, con la tosse che non mi abbandona -meno che mai la notte- e con un mal di gola degno della pubblicità di non ricordo cosa con l'immagine dell'uomo con la bombetta -di Magritte- fatto di cerini che ad un tratto prendon fuoco! Qualche giorno fa, quando ancora non stavo così male da non riuscire neppure ad alzarmi dal letto, mi son collegata ed ho fatto il giretto di routine di tutti i miei blog preferiti...così su Calme et cacao ho trovato questa ricetta qui.
Inutile ricordare che amo le castagne e adoro tutte le torte fondenti che associo nell'immediato agli spettacolari, umidi e golosi molleaux francesi...al punto da decidere di comprare dei marron glacé quanto prima ripromettendomi di prepararla al più presto.
E così ho fatto, solo cambiando un po' le dosi al secondo tentativo -poiché al primo mi ero attenuta a quanto  letto- quindi per questo fondente ai marroni ho utilizzato:
-3 uova (invece di 4)
-400 gr di crema di marroni (al posto di 500gr)
-90 gr di burro (invece che 125, decisamente troppi)
-2 cucchiai di farina
-un pizzico di sale
-gocce di cioccolata -una manciata-
-marroni in pezzi -almeno 1 etto-
ps: non ho messo il rum che la ricetta originale prevedeva.

La preparazione è la stessa:
unire il burro fuso alla crema di marroni poi i tuorli uno alla volta. Montare gli albumi a neve col pizzico del sale, nel mentre aggiungere al composto la farina setacciata e mescolare, infine versare gli albumi montati, le gocce di cioccolata ed i marroni in pezzi, facendo attenzione a non smontare nulla. Infornare a 180° per 45 minuti. Abbiate la premura di rivestire lo stampo con carta forno o di imburrarlo ed infarinarlo. Non fate nessuna di queste operazioni se ne utilizzate uno in silicone. Ponete sul dolce dei marron glacé e, se volete, cospargetelo di zucchero a velo.