sabato 30 gennaio 2010

Mon petit chien


Lo stavo sfogliando quando mi è venuto in mente di provare i biscotti nocciole/lime...del resto son golosissima di tutto ciò che assomiglia a cantuccini, tozzetti etc etc...inoltre, questa versione particolare -che prevede l'utilizzo del lime- rende quasi esotico un nostro dolcetto tipico.

Per prepararli vi occorrono
-300 gr di farina setacciata
-165 gr di zucchero
-1/2 cucchiaino di lievito in polvere
-3 uova, leggermente sbattute
-1/2 cucchiaino di essenza di limone
-2 cucchiai di scorza di lime grattugiata finemente
-125 gr di nocciole, tostate, sguasciate e tritate grossolanamente (io ne ho messe la metà ed ho aggiunto le mandorle)
Preparazione:
Mettere la farina, lo zucchero, il lievito in una ciotola ampia e mescolare bene.
Aggiungere le uova, l'essenza di limone e la scorza di lime e lavorare fino ad amalgamarli.
A questo composto unire in ultimo le nocciole.
Dividere poi l'impasto a metà e lavorare ciascuna parte fino a farne un salsicciotto di una ventina di cm. Disporre i due salsiccioti su una teglia ricoperta di carta forno e far cuocere in forno per 20' a 200°.
Devono solidificarsi e diventare dorati, togliere dal forno e far raffreddare lentamente (io dopo due minuti li ho tagliati) prima di cominciare a tagliarli per diagonale in fettina dello spessore di 1 cm.
Disporre ogni biscotto sulla teglia e rinfornare 12 minuti girandoli una volta a metà cottura: devono diventare croccanti!
Si conservano 1 settimana in un contenitore ermetico.


venerdì 29 gennaio 2010

Ciambella al pecorino di Dardadì


Manco a dirlo...le baguettes son venute un disastro...direi che assomigliano molto più a delle schiacciatine. Il sapore non è male ma la lievitazione si è data alla macchia: una macchia d'inchiostro su un diavolo di ricettario -si fa per dire!- di cui ho seguito, passo dopo passo, strafedelmente tutte le indicazioni con un'umiltà mostruosa...la prossima volta farò di testa mia...ecco!!! MA non ho alcuna intenzione di perdermi d'animo...così posto una ricetta trovata circa un annetto e 1/2 fa su sale&pepe (o cucina  moderna, non ricordo bene) che Dardadì aveva scovato e riproposto immediatamente!
Quando quel pomeriggio arrivai, sentii il profumo già al secondo piano mentre continuavo a salire...(mia madre abita al quarto piano di un palazzo senza ascensore, che tanto non prenderei  a meno che fosse di quelli con la rete)...quando ho incontrato il suo sguardo ho letto un'espressione insolita dipinta sul volto come di chi ha architettato qualcosa. Le dissi solo: "che cos'è questo profumo?", lei non mi ha risposto neppure. Ho capito che iniziava un gioco tra noi del tipo "vediamo se dall'odore indovini che t'ho combinato?"
Mi sono lasciata guidare in cucina e mi sono inchinata davanti a dio forno per sbirciare cosa c'era dentro di così affascinante...c'era Lei! C'era questa ciambella intrecciata, un miracolo di semplicità e bontà al tempo stesso, era bella, lucente, profumata ed invitante...e non era ancora pronta...come una donna!!!
Abbiamo aspettato un po'...intanto con gli occhi grandi ce la guardavamo, al caldo, nel ventre del forno...e noi lì a considerare quanto potesse essere morbida vista la quantità di questo e quello...eravamo commosse tanta era la gioia di vedere una "cosa" così bella!
Dopo averla assaggiata ci siamo ritrovate a leggere la ricetta di nuovo...già stavamo pensando a come farne una versione dolce!! Quando l'avremo trovata ve la posteremo!
Intanto, sapendo che a mia madre questa canzone fa impazzire, da anni mi tormenta con questo blues, ve lo linko qui! Verità per verità? Mi piace tantissimo l'idea di una farfallina galattica! :-)
Ingredienti:
-700 gr di farina
-300 ml di latte
-1 uovo
-1 tuorlo
-120 gr di burro
-25 gr di lievito di birra
-1 cucchiaio di zucchero bianco
-1cucchiaio di semi di finocchio
-150 di pecorino fresco
-sale & pepe

Setacciate 600 gr di farina col sale e formate una cavita al centro. Scaldate il lette e scioglieteci il lievito aggiungendo poi lo zucchero. Versate questo mix nella fontana, unite l'uovo sbattuto ed il burro morbido a pezzetti.
Mescolare il tutto fino ad ottenere una palla liscia poi trasferirla in una grossa ciotola, incidere la superficie con due tagli a croce, coprirla con un panno umido e lasciare che lieviti per un'ora in luogo tiepido.
Sgonfiate poi la pasta lavorandola con le mani infarinate ed aggiungete il pecorino a dadini, i semi di finocchio ed il pepe. Dividete l'impasto in tre filoni ed intrecciateli poi adagiate la ciambella sulla placca del forno ricoperta da carta forno -appunto!- e congiungete le due estremità. 
-Come dire...chiudete il cerchio...una volta tanto riesce, visto? ;-) Per farlo quadrare occorrerà altro tempo...al momento non ne abbiamo!-
Infine spennellate la superficie con il tuorlo poi infornate e lasciate cuocere a 190° per 25/30 minuti.

mercoledì 27 gennaio 2010

Creme caramel


Guradavo la libreria ieri sera. Anzi notte. Ebbene sì, mi son ritrovata alle 4 del mattino a guardare per aria convinta di vedere il soffitto: sapete che mi capita! Pensavo che ho un sacco di testi sulla Provenza...è anche vero che quando ci son stata son rimasta incantata e che trovo la loro cucina sensazionale e ricca di sapori gustosi, ricchi...poi c'ho il pallino della Francia e quindi eccomi qui a rispolverare un grande classico...e a pensare che la lavanda ha proprio un buon profumo e che, se potessi, monterei in groppa ad uno di quei meravigliosi cavalli bianchi della Camargue...e mi trasferirei volentieri a Saintes Maries de la Mer...uffa.
Ora non è che io voglia ripostare tutte le ricette del vecchio blog ma al momento sono strizzata nei jeans...-sto tentando in ogni modo di tornare al peso forma, semi invano ovvero con scarsissimi risultati visto che il freddo in questo non mi aiuta...ed il carnevale nemmeno-...quindi mi limito a riproporre qualcosina anche se ho una mezza intenzione di fare qualche baguette...vediamo che combino...
Intanto posto una canzone che mi ricorda un piccolo marché in cui son stata...ero vicino Montparnasse e mi occorreva il dentifricio...entrata nel supermercato ho sentito questa...
Cominciamo col tirar fuori sei cocotte ed una capiente teglia da forno, quest'ultima va riempita d'acqua per metà per adagiarci le cocotte.
Subito dopo occorre preparare il caramello, di seguito scrivo le dosi per sei persone:
-100 gr di zucchero bianco
-4 cucchiai d'acqua
-1 pizzico di sale
...tutto ciò va messo insieme in un pentolino dal fondo pesante, possibilmente con un beccuccio che faciliterà più tardi l'operazione di divisione nelle cocotte (come vedete io mi sono aiutata col cucchiaio). Occorre far cuocere finché lo zucchero diventa color "caramello scuro" io sono andata a naso...mettiamola così!
C'è voluto un po', lo zucchero e l'acqua cominciano a fare tutte bolle poi prendono una consistenza quasi collosa, man mano si scuriscono (mi raccomando fiammella bassa, io ho utilizzato anche uno spargifiamma)!
Quando smette di friggere è pronto e va versato negli stampini velocemente perché si solidifica all'istante.


Per la crema servono invece:
-500 ml di latte intero (io l'ho messo scremato) che sono in pratica 2 tazze da colazione (le tazze contengono 250 ml l'una)
-50 gr di zucchero
-4 uova
-1 pizzico di sale
-1/2 boccettina di aroma di vaniglia (aihmé non avevo la stecca e la vanillina in polvere non la uso mai per le preparazione molli perché risulta troppo il suo sapore)

Preriscaldare il forno a 180°.
Mettere il latte in un pentolino a bollire con l'aroma di vaniglia (o con la stecca cui poi andrà tolto e buttato il baccello ma andranno lasciati nel latte i semini!). Appena arrivato a bollore togliere il latte dal fuoco.
Aggiungere i 50 gr di zucchero ed un altro pizzico di sale al latte e mescolare finché non si sciolgono.
Mettere le uova in una ciotola e montarle finché non diventano schiumose (fortuna il "dolcevita" che con le sue magiche fruste ad espulsione automatica e 5 velocità mi facilita ogni giorno l'esistenza in cucina!!) poi versarle nel latte caldo e mescolare bene.
Versare questo composto col cucchiaio negli stampini in cui precedentemente era stato messo il caramello che, nel frattempo, si sarà solidificato -ma non ve ne preoccupate: poi avviene una magia in forno e torna tutto a posto-! Trasferire la teglia nel forno preriscaldato a 180° e far cuocere per 25 minuti o comunque finché la crema non si sarà solidificata ed uno stecchino ne uscirà pulito.
Servire a temperatura ambiente negli stampini o rovesciando su un piatto ;-))

martedì 26 gennaio 2010

Bucatini all'amatriciana


Trattasi di ricetta non propriamente romana, ma i romani che non sono secondi a nessuno nell'arte godereccia/mangereccia, anzi ne fanno un vanto, la propongono e la ripropongono ed ogni volta salta fuori la diatriba sulla storia della cipolla...ci va o non ci va? Allora io ce la metto perché mi smorza un po' il resto diciamo così...fin troppo saporito, inoltre sui ricettari della cucina romana è riportata...ora fate un po' voi...


Ingredienti: (per 5 persone)
-50 gr di guanciale a testa
-1 cipolla
- strutto (facciamo olio eh!? :-))
- 500 gr di polpa di pomodoro (in teoria in questa ricetta non va la passata bensì i pelati)
- peperoncino
- sale
- pepe
- 500 gr di bucatini
- pecorino piccante

Preparazione:
1) Cominciamo col dire che per l'Amatriciana il guanciale è insostituibile quindi tagliatene a dadini circa 50 gr a testa e fatelo soffriggere in padella con la cipolla e dell'olio.
2) Aggiungete quindi i pelati, il peperoncino piccante, sale e pepe abbondante.
3) Mettere "sù" l'acqua per la pasta e quando bolle buttare i bucatini, una volta cotti scolarli (al dente!)
4) Ripassarli in padella e mescolare bene in modo che si amalgami il sugo distribuendosi in ogni dove...
5) Impiattare e spolverare col pecorino piccante.

"Bucatini" pasta in "Amatriciana" sauce. (For five person).
Streaky bacon is indispensable for the Amatriciana sauce!
Calculate 50 gr for person and cut it into cubes, fry together with 1 onion in either lard or oil, then add 500 gr of tomato flesh (tomato sauce is not used), hot chili, salt and lots of pepper.
In the meantime, boil 1/2 kg of bucatini pasta (hollow spaghetti) until chewy "al dente", drain and place in the pan containing the amatriciana sauce.
Heat for a few minutes and leave the pasta to flavour.
A characteristic of this dish is that the tomato should train in pieces and not be overcooked.
One last thing, on which no compromise can be made, is that piquant pecorino cheese is a must with this sauce.

lunedì 25 gennaio 2010

Zuppa rustica di funghi con salvia



Il lunedì mettina volevo iniziarlo così...diciamo pure che è andata in un altro modo e che la partenza di quest'oggi non è stata propriamente indolore: apro gli occhi, prendo il cellulare e guardo l'ora. 7.35. Come 7.35? E la sveglia? Perché diavolo non è suonata la sveglia? Oddiooddiooddiooddio...quella mi ammazza...mi spoglio, infilo la tuta che indossavo ieri, scarpe, sciarpa, cappello, correttore (va bhè il ritardo mostruoso ma senza correttore a coprire le occhiaie non posso proprio uscire che cavolo!), piumino. "Ciao Mia, ciao Fiero". Esco e corro, devo perCorrere due isolati in meno di mezzo minuto: lo faccio. Entro nell'androne, salgo fino all'ascensore che manco a dirlo è occupato...cristo devo andare al sesto, non poteva abitare che sò...al secondo? E vai con le scale...devo aver fatto almeno 4 piani, quando si libera l'ascensore lo chiamo mentre riprendo fiato e prego che non mi venga fatta una lavata di testa di lunedì mattina se no c'avrò storta tutta la settimana, lo so...mi conosco...me la prendo per un rimprovero...Suono il campanello, monto un sorriso a 32 denti e, come mi apre, con nonchalance Le dico..."Dio, hai sentito che puzza di alcol nell'ascensore? Tutto bene? Scusa il ritardo, hai pienamente ragione, usciamo subito!!" Come metto piede fuori della porta con la belva reimposto la sveglia. Comunque, mi dico, è meglio farlo su entrambi i telefoni così non resto più fregata!

Ora, per la zuppa...avete dei funghi?
Se sì meglio...se no, e vi va di prepararla, non vi resta che aggiungere una voce alla lista della spesa...
Ci tengo a fare una dedica...questa l'ho pensata per Cindry. Per l'odore che i funghi hanno, perché come li vedo e li tocco, come li annuso, ho la sensazione di star camminando in mezzo ad un bosco...e come immagino una pineta od una faggeta...mi viene in mente Lei. Se andrete sul suo blog attraverso il link, scoprirete senza difficoltà alcuna perché...


Armatevi quindi di :
-25 gr di burro
-1 cipolla tritata
-2 spicchi d'aglio schaicciati
-1 cucchiaio di farina
-1 lt di brodo (vegetale o di pollo, io ho usato il primo)
-750 gr di funghitritati
-6 foglie di salvia fresca tritata
-120 ml di vino bianco
-120 ml di panna fresca -quella da montare per intenderci- (che io ho calorosamente evitato però voi fate un po' come volete!)
-sale&pepe 

Preparazione:

1) Fate sciogliere il burro in un tegame capiente poi aggiungete cipolla ed aglio e fate soffriggere qualche minuto prima di unire il vino.
2) Versate la farina e fate cuocere un altro minuto, eliminate l'aglio, poi cominciate a versare gradualmente il brodo, aggiungete i funghi e portate ad ebollizione.
3) Abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e continuate la cottura per una 15ina di minuti ricordandovi di unire la salvia.
4) Col frullatore ad immersione passate 3/4 di zuppa  poi aggiungete la panna ed aggiustate di sale&pepe, riscaldate senza far bollire poi versate nelle bol.

sabato 23 gennaio 2010

Minimuffin al sesamo nero e piselli


Tra un chicchiricchì e l'altro mi arriva un messaggio di Mab: "...su Venerdì c'è un articolo su All'oro...ritardatari!"
Sorella scusa la citazione ma il tuo messaggio mi ha resa euforica! Mica per niente...ci vedo lungo!
Così, ne approfitto per ripostare qua sotto quello che scrissi almeno un anno fa su di loro...

"Chiudo gli occhi e cerco di entrare.
Sono fuori, guardo all'interno attraverso la porta a vetri ed intravedo la piccola sala.
"All'oro". "Però" mi dico, "piccino, raccolto, manca forse d'intimità". In questo senso non mi son ricreduta però va benissimo così com'è. Ciò che conta è altro.
Conversando col maitre-sommelier alla fine ho scoperto che quello prima era un bar: anzi era IL bar "dove si andava per conoscere le ragazze", non credo sullo stile del bar Margherita ma comunque un bel punto di raccolta per i giovani nei paraggi.
Riccardo, lo chef, è un uomo cordiale, presente e gentilissimo, molto attento e composto. La sua disponibilità e l'inclinazione al sorriso mi hanno favorevolmente colpita.
Il resto è venuto dalla sua creatività e dalle sue mani.
Speriamo la stellina arrivi presto per lui.
Allora, facendo un conto, ho mangiato più d'una decina di portate. Aperitivo: creme brulée cacio e pepe. Già la serata prendeva la giusta piega. "Se cominciamo così, cominciamo bene".
Tre gli antipasti: il bollito di manzo con parmigiano, farina di capperi e cipolla rossa di Tropea poi tiramisù di patate e baccalà con lardo di cinta senese ed infine il piatto forte del locale il "rocher" di coda alla vaccinara con gelée di sedano. Perché rocher? Perché la portata si compone di due polpettine di coda macinata lavorata con mandorle, credo, al punto da sembrare dei piccoli ferrero immersi in un sugo eccezionalmente pepato e saporito con una goccina di gelée di sedano a decorazione del piatto. Sebbene mi sia molto piaciuto, così come il tiramisù, è il bollito tra i tre quello che mi ha conquistata.
Poi, è stata la volta dei primi: spaghetti ajo e ajo con crema di ciambella a zampa, acciughe e finocchietto poi raviolini di mascarpone con ragù d'anatra e riduzione di vino rosso, infine gnocchi ripieni al ciauscolo con fonduta di formaggio erborinato e mosto d'una fragola.
Eh, bella lotta anche qui...ma bisogna sempre scegliere per forza un preferito? Io li ho preferiti tutti!! :-))
Gli gnocchi, deliziosi, forse un po' "aggressive" visto l'utilizzo di ciauscolo e gorgonzola, comunque un connubio perfetto oserei dire!
I raviolini accompagnati da quel ragù d'anatra sembravano parlare, forse però...e qui stupirò qualcuno...ho apprezzato più degli altri gli spaghetti, per quanto la pasta non fosse stata salata. E per dirlo io che il sale lo frullerei dalla finestra...come dire...era una mancanza fin troppo evidente. Alla prima forchettata, quella senza condimento, ci siamo guardati tutti con lo stesso pensiero. Poi ragionando forse è stata una scelta ponderata del cuoco, non gliel'abbiamo domandato alla fine se era per via delle acciughe, comunque me ne ricordo perfettamente il sapore. Ottimo.
E' stato un viaggio sensoriale difficile da dimenticare.
I secondi: una lotta all'ultimo sangue. Hanno vinto loro e su tutti ha trionfato "la quaglia. petto farcito e coscia laccata con miele e n'duja" tengo a precisare che il petto farcito era il petto adagiato su un purè di patate grasso al massimo, o era carico di burro o era carico di strutto...non ho osato chiedere. Non c'avrei dormito, fortuna che era poco più d'una cucchiaiata...troppo gustoso per essere qualcosa di magro, si sentiva la porosità sulla lingua e no, non era una questione di patate...era grasso, un grasso divino. Upside down.
E che dire della guanciola di manzo brasata, con mantecato di castagne, con zenzero candito e spuma di pan di spezie??? Noooo, la spuma di pan di spezie: mi ero già arrendevolmente piegata a tanta bontà quando mi arriva 'sta meraviglia. Mi son detta proprio sconfitta, una delle poche volte che il gusto mi ha tradita. Stregata. A parte che lo zenzero per me ha un valore molto alto nella scala dei piaceri del palato, però quella morbidezza delle carni era troppo...ci mancava giusto quel bicchierino di spuma alla cannella, oddio io amo la cannella. AMO la cannella. Da ieri l'amo anche di più.
Poi è arrivato l'omaggio dello chef...non credo di aver mai ricevuto un omaggio così!
...l'omaggio? ...sentite qua...maialino da latte cotto a bassa temperatura con composta di mele, lime candito e salsa alla senape. Una roba da vertigine, a parte il profumo che ogni piatto sprigionava...ma questo mi ha riportato indietro nel tempo in un sacco di posti...davanti a Ciucciarelli a prendere la porchetta, a casa a fare la torta con composta di mele, a comprare la senape di Digione, a casa di mia madre a rigirarmi i lime tra mani pensando "come li uso...che m'invento?..". Ho pensato: è bravo, 'sto riccardo ci sa davvero fare. E se non sarà prima sarà poi...questo la stella se la prende, ha imboccato la strada giusta.
La conferma mi arriva col dolce.
Una torta della nonna che così non l'avevo mai mangiata prima: una salsa di ricotta a specchio con questa tortina adagiata sopra..."una sucrée fatta con una precisione da applauso" penso. Riccardo passa lì e glielo domando. "Frolla" mi risponde, "come Dio comanda, no va bhè come io penso sia la frolla. E' la mia idea di frolla". Umile e bravo. C'ero lo zucchero a velo, non gliel'ho manco chiesto, era scontato, col semolato una scioglievolezza così non l'avrebbe mai ottenuta, né lui né altri. Croccante il primo secondo, al secondo già s'era sciolta, al terzo era un tutt'uno con la crema ancora tiepida ed i pinoli. Se non fossi rimasta colpita non la descriverei con tanta dovizia di particolari.
La vorrei linkare un'altra canzone ma Upside down è un'ossessione per me, è proprio la disco anni '80 che mi trascina nelle danze...l'ascolto da un'ora e non smetto...da denuncia se non fosse che il volume è basso. A malapena la sentirà Mia di là in camera!
Non mi hanno entusiasmata invece i ravioli di cioccolato con banane, cocco, olio e sale ma sarebbe stato impossibile per qualsiasi dolce poter concorrere con la torta della nonna a modo suo. Non c'era gara. Le bollicine...oddio...vista fine della prima bottiglia...ci sarebbe da parlarne...me lo farò ripetere da Claudio, è lui l'esperto, poi lo aggiungo al post...scusate ma al momento ho un vuoto.
E tanto sonno, forse una doccia riuscirà laddove il caffè ha fallito...buona giornata a tutti! :-))Dimenticavo...un sogno sentirsi come Lei."


Torniamo a noi...di questi minimuffins ho fatto due versioni, quella per vegetariani e quella per gli altri, un bel po' di tempo fa...in effetti è una ricetta già postata nel vecchio amato blog del quale ho deciso di salvare il meglio poiché il resto non sarà più visualizzabile. Se vi sembrerà di avere delle reminiscenze sappiate che...è proprio così! Alternerò nuove preparazioni a vecchie creazioni anche perchè lasciar cadere nel dimenticatoio quanto di buono c'era in ZuccaEroSmarino mi sembra proprio una cattiveria!...già ho perso GRAN parte dei sostenitori... :-((
Allora...la prima metà di questi muffin vede prender corpo lo sposalizio piselli/sesamo nero, la seconda metà ha in sé anche dei dadini di lonza. La ricetta che mi ha ispirata si trova sul solito dei libro dei cake della Chovancova, la cui traduzione è...pensate un po'?...del Cavoletto!

Ingredienti per i minimuffins (me ne sono venuti 22, le dosi sono per un cake):
-180 gr di farina
-3 uova
-100 ml di latte parzialmente scremato
-100 ml di olio di arachidi
-100 gr di parmigiano
-150 gr di piselli (surgelati senza scongelarli, io però li avevo già scongelati ed il risultato è stato comunque perfetto)
-1 manciata di foglie di coriandolo fresco (che non avevo aihmé)
-2 cucchiai di sesamo nero
-1/2 bustina di lievito per torte salate
-sale, pepe di macinino
-lonza 1 trancio da 1 etto (l'uso è facoltativo e la quantità variabile, fate voi)

Preparazione:
1) Scaldare il forno a 180°. Far tostare i semi di sesamo nero in una padella antiaderente senza aggiungere grassi e tritare il coriandolo grossolanamente.
2) Imburrare ed infarinare gli stampini da muffin o minimuffin o ricoprite di carta forno quelloda cake poi in un'insalatiera sbattere uova, latte, olio. Aggiungere farina e lievito passati al setaccio, il parmigiano, il sesamo tostato, il coriandolo, i piselli ela lonza tagliata a dadini se ce la volete mettere. Salate e pepate...occhio al sale se all'ultimo avete optato per l'aggiunta della lonza!
3) Versate l'impasto nello stampo ed infornate subito. Fate cuocere il cake tre quarti d'ora, anche 50 minuti. Per muffins e minimuffins...doratura e prova coltello sono consigliati!!!

venerdì 22 gennaio 2010

Quando un petit pot trasforma una mela, anzi 3, in un elogio...


Ebbene sì...mentre leggevo il Fatto di qualche giorno fa, scusate oh che vi devo dire...son rimasta indietro!, in cui trionfavano l'idiozia di Brunetta, le fughe dello psiconano, la beffa dei vaccini ed il licenziamento dei dipendenti (diciamo anche informatori scientifici) della Novartis -la multinazionale del farmaco...vi dice niente l'allarme pandemia di qualche mese fa?- ho appreso che quest'ultima prima si è accordata col governo per tot dosi, ha intascato i soldi  poi ne ha prodotte meno della metà e lo stesso governo non le ha richiesto il rimanenente denaro indietro & in pratica mancano all'appello 14 milioni di dosi per il vaccino contro l'H1N1 e buoni 100 milioni di euro, a quanto pare, facendo dei calcoli più che approssimativi...che si siano messi d'accordo governo e multinazionale farmaceutica e mezzi di informazione -del governo, anzi del suo Presidente... :-/- ebbene sì in questa italietta succede proprio l'inimmaginabile aihnoi!, per creare prima l'allarme pandemia poi la corsa al vaccino e quindi la produzione in quantità industriale di suddetto vaccino e poi ancora la spartizione di una cifra considerevole di euro tra pochi paraculi che ora fan finta di essere ignari perfino dellesistenza del comunissimo raffreddore?
Oh, sia chiaro che le mie son stupide ed innocenti supposizioni: nient'altro che ipotesi da romanzo alla Fleming non sò se rendo...cose da intrighi internazionali tra governi e multinazionali...assurdo, noooo? Manco Grisham arriverebbe a tanto...chissà se mi legge...potrebbe trovare l'ideuzza interessante magari :-)
E come si può non volere del conforto mentre con gli occhi sempre più stanchi si legge di tutto questo e di molto molto altro? Sentiamoci Frank che è meglio...
Allora, ricordandomi di Ruth, ho preso tre mele: 1 renetta, 1 golden ed 1 smith. Le ho adagiate in una graziosa terrina di ceramica bianca da forno ed ultimata la cottura, in forno per l'appunto, le ho sbucciate togliendo anche il torsolo, ho raccolto la polpa in un bicchiere di plastica graduato e l'ho frullata col mixer ad immersione. Infine ho aggiunto un cucchiaino di zucchero bianco -poiché la cassonade in seguito alla distruzione del barattolo, sotto Natale, è stata cestinata- ed un cucchiaino raso di cannella macinata. All'ultimo come dire...ho gustato questa semplicissima delizia durante la scrittura del titolo del post e delle primissime righe...
Non sono dell'umore per incazzarmi col puffo che ci dà dei bambocci...oggi sento di non riuscire a ruggire come vorrei...sò che non tuonerei, però, in compenso, mi sento tanto Gargamella...

lunedì 18 gennaio 2010

Quando una costrizione diventa un piacere

Buongiorno mondo!...il tempo ha deciso per me che era ora di tornare! ;-) Ho preso possesso della postazione dopo aver raggiunto una consapevolezza -minima- dell'impronta che voglio abbia il nuovo blog. Stamattina mi son svegliata all'alba, una vera e propria costrizione, inutile che stia a spiegarne il motivo...comunque mi tocca tre volte alla settimana...questo comporta che io mi ritrovi a vagare per la Mole e poi in giro per Prati quando Roma ancora dorme...che meraviglia immaginare i segreti che cela sotto quelle false vesti, ancora al riparo dall'aria fredda ed effervescente...un'aria che ti schiaffeggia ad ogni angolo mentre il cielo gioca ad aprirsi senza per questo promettere nulla di buono. E mentre me ne andavo girando col fedele mp3, organizzavo la giornata ed osservavo i nidi...si scorgono benissimo in questo periodo...il lungotevere è pieno di alberi nudi. Sostenuto il primo esame dell'anno mi sento già più leggera anche se numerosi manuali stravoluminosi, e non proprio comprensibilissimi ad una prima lettura, mi aspettano ansiosi di esser vissuti...sento il loro richiamo mentre me ne sto qua a scrivervi pensando a cosa posso preparare con quei meravigliosi piccoli broccoli romaneschi colti da Dardadì in campagna...pensavo ad una zuppa visto che fa un freddo balordo e che sono, alla fin fine, il mio piatto preferito! Sì, dopo la carbonara va da sé! ;-)


Leale compagno, l'uccello dal becco Fiero, è qui sulla mia spalla a pigolare coi Verve il motivo di Sonnet.
...alle 8,30 poi, neanche a farlo apposta, mi ritrovo davanti all'ingresso di palazzo Altemps, diretta verso Sant'Agostino, guardo la facciata, volgo lo sguardo a sinistra, so che è lì, sento un calore irradiarsi dal petto alle gambe e vado oltre. Cappello, musica, mani in tasca, andamento veloce e atteggiamento schivo, denotano da sempre la mia rigidità...che palle!! Libreria: chiusa...non me lo ricordavo che di domenica e di lunedì se ne stanno a casa e l'accortezza di guardare l'orario sul web non l'ho avuta...va bhè, facciamo un salto in chiesa: chiusa...cristo non è la mia giornata fortunata...eppure ciò che respiro nei pressi di san Luigi dei francesi mi permette di mantenere alto il tono dell'umore...sarà il magnesio orotato di Mab? Grazie sorella. Ebbene sì, le mie lettrici più affezionate son sarde...per anni ho avuto una lamina d'oro al collo, raffigurava la Sardegna...regalo di un amico che ci andò in vacanza. Alle fiere come vedo uno stand sardo mi ci butto...qualcosa vorrà pur dire! Insomma torno indietro, senza imprecazione alcuna -giuro!!- e arrivo davanti alla Mondadori di Cola di Rienzo: chiusa. E no daiii ma che cos'è oggi una congiura? Un po' perché è lunedì ed un po' per l'ora mi ritrovo ad aspettare fuori da ogni posto in cui volevo entrare. Diamine. Aprono, entro e prendo un liberculo...un monologo di un'autrice italiana in voga ultimamente...testo teatrale interpretato poi dal marito...non linko nulla perché è un regalo, letto anni fa ormai, che mi è piaciuto e che vorrei far leggere ad un'amica. In compenso, visto lo sconto clamoroso che c'è in questi giorni, ne approfitto per portarmi a casa un testo di Augias: inchiesta sul cristianesimo.
Ok...c'è un perché: principio motore, a parte la voglia -come sempre- di approfondire un argomento che mi sta a cuore, è stato l'esame di diritto comparato delle religioni. Disciplina semiinesistente in Italia eppure necessaria, mi ha aperto gli occhi su fatti che ignoravo. Da qui l'urgenza di saperne ancora e ancora e ancora e ancora. Tra l'altro Augias è un vero maestro...quindi: meglio così!
Sempre restando in tema di lettura e letteratura, finalmente ho concluso il primo dei due libri di Coe che avevo sul comodino: questa notte mi ha aperto gli occhi. Poiché ora sono immersa nello studio della sociologia della comunicazione ho cominciato censura-una storia d'amore iraniana, il nesso è palese anche se potrebbe non sembrarlo.
A breve, credo domani, mi rimetterò ai fornelli...altrimenti come potremmo definire questa nuova creatura un blog di cucina? Vado...devo... vi lascio con questa...:-((

La zuppa di lenticchie rosse:
Allora...basta prendere un pezzetto di sedano, una carotina, una cipolla e tritare tutto finemente, più che per il solito soffritto, poi mettere in una pentola con l'olio e lasciar andare.
Aggiungere poi le lenticchie rosse decorticate e l'acqua secondo quanto prevede la preparazione, solitamente ci sono scritte le quantità sulle confezioni (io per 4 persone ho messo 2 bicchieri) e ricoprire d'acqua...ci sono anche le dosi di quella!Lasciar cuocere una mezzora (sono riportati perfino i tempi di cottura!!). Queste lenticchie non necessitano né di ammollo né di lunghe ore sul fornello! Sono una meraviglia: pratiche, veloci...il colore poi...così brillante...ed il sapore è molto più delicato delle solite marroni. Ps: anche un pizzico di peperoncino, meglio se macinato, ci sta d'incanto!!

martedì 5 gennaio 2010

Istantanee e parmantier de poulet au vin rouge


Terribile sensazione di aver irrimediabilmente perso qualcosa.
Camminavamo. Desolazione per effetto della crisi...possibile? Cola di Rienzo invasa e Piazza Navona vuota? ...oddio...che tristezza...in teoria, per me, che odio sgomitare e detesto trovarmi travolta dalla gente, meglio così ma non ricordo di aver mai visto tanto vuoto (il 4 di gennaio!!)  intorno a me.
Entrata da too much, sento una versione di Bongo bong che mi piace da impazzire...se non ricordo male è di un tedesco...ne ha reinterpretate diverse di canzoni a modo suo questo tipo...vado alla cassa...
"...perdona la richiesta un tantino astrusa...ma due pezzi fa...chi era a cantare?...sai quella di Manu Chao...?"
"Guarda è in mp3, non mi visualizza il titolo...prova a vedere su youtube se ti dà qualcosa...mi spiace..."
"Tranquillo, mi arrangio..." e intantol'aveva rimessa : carino! :-)


Mi arrangio un corno! Non ho ancora svelato l'arcano: mi serve a tutti i costi il nome del tipo che mi incanta con quella vocina: qualcuno di voi può aiutare questa povera piccola pulce nell'ardua impresa? (O magari, semplicemente, c'è qualcuno tra voi che sa di chi sto blaterando?!)
Perdonate l'assenza ma in questi giorni non mi sento affatto ispirata, devo andare a caccia di parole e non mi va per niente...se riposto il meglio di ZER vi spiace?
Allora per 3 persone vi occorrono (a meno che non utilizziate anche voi i barattoli che vedete in foto ed in tal caso sappiate che ne vengono due colmi):

-3 sovracosce di pollo cui togliere pelle, filamenti vari, ossicini
-6/7 patate medie
-1 carota
-1 cipolla
-ginepro in grani (una decina)
-latte qb
-burro (una trentina di grammi)
-noce moscata
-olio
-sale&pepe
-pangrattato
-parmigiano
-vino 1 tazza

Preparazione:
1) Pelate le patate, fatele a pezzetti e mettetele a bollire in acqua salata, quando saranno cotte scolatele e passatele al passapatate -embhè!- per ottenere una purea, appunto, alla quale aggiungerete noce moscata, burro e latte quanto basta perché sia della consistenza che preferite.
2) Nel frattempo starete facendo cuocere il pollo, pulito e fatto a bocconcini, messo a rosolare in olio con cipolla e carote -tagliate finemente- e bacche di ginepro, salato&pepato e ricoperto di vino rosso.
3) All'ultimo dovrete impiattare, quando anche il pollo sarà cotto (cercate di mantenere caldo il purè di patate) o forse dovrei dire imbarattolare?! Strato di patate, strato di pollo con il sughetto di cottura al vino ed ancora strato di patate per poi ricoprire con una spolverata di pangrattato ed una di parmigiano. Io ho preso la fiammella da crema catalana, da creme brulèe, ed ho cercato di rendere croccante e dare colore a quest'ultimo strato...se voi trovate barattoli di vetro temperato od usate una teglia di vetro monoporzione -o anche ampia- pirex allora potrete mettere sotto al grill qualche minuto affinché il formaggio si sciolga e faccia una crosticina fantastica. ;-)