sabato 10 aprile 2010

Quando zia Benni ti dà una mano

Sono tornata dopo aver dato degna sepoltura la mio cane. Come ho rimesso piede in casa mi sono diretta alla busta senza neppure spogliarmi, ho preso i giochi e la copertina col guinzi ed ho lavato tutto. L'oblò della lavatrice gira ed io sebbene sia distrutta sento di volermi lavare e rimettere in piedi. Sento di voler vedere le sue foto, di pensarci. Di andare a cena, chissa magari dal cinese, stasera e presto di tornarlo a trovare. Sono stata accolta in casa di una zia che non sapevo di avere. Quella che potrebbe la zia di chiunque, sapete?
Una signora fichissima e bella, energica come solo certe donne con quella tempra sanno essere, instancabili, che mi ha coccolata da ieri notte a stamattina con discrezione. Avendo cura di farmi trovare pronta la cena, zuppa di fagioli -anche ad Amatrice fa freddo- e abbacchio, per finire crostata. Così come stamattina ho trovato la tavola imbadita come farei io ogni giorno se potessi, se avessi il tempo, con burro, pane, dulce de leche fatto in casa, marmellata, crostata, cioccolata, cereali, fette biscottate, spremuta d'arance, latte caldo, acqua per il tè, più tipi di tè tra cui scegliere, caffè, miele, yogurt. Uno spettacolo, qualcosa di emozionante e dio solo sa quanto ne avessi bisogno. Quindi grazie a Benni a cui ho lasciato scritta una dedica sul taccuino dei visitatori. Mi sono svegliata tra i monti dopo aver trascorso una notte a rigirarmi nel letto, madida di sudore e poi a parlare e piangere con chi come me è affranto per questa perdita. Ma stamattina splendeva il Sole, c'erano le oche, i cigni, i cavalli, i cani, i gatti, le lucertole -ne ho salvata una dalle grinfie di un gatto un po' stronzo...fate voi: s'è rubato 3 bistecche l'altra settimana!- c'erano gli uccelli a cinguettare, c'era tutto quello che la natura mi poteva dare per sorridere, nonostante tutto. Così ho sorriso e ho colto anche dei fiori, ho preso le uova fresche scansando con grazia le galline -la verità è che sono un'impedita punto e basta- e mi sono fatta una bella doccia rinvigorente. La doccia, ma questo anche in Zucca già l'avevo scritto, è una delle poche cose che mi rimette in sesto. La doccia e il caffè. Un tempo ci stava la sigaretta adesso me ne servirebbe un bidone quindi meglio lasciar perdere. Voglio aprire l'armadio ed indossare abiti freschi e puliti, profumati di bucato. Sto facendo più lavatrici, manco le montassi oh!, io che una massaia di professione...anche se la mamma del mio compagno, pur non conoscendomi ancora -stiamo temporeggiando un po'!! :-)- mi ha già definita così dopo aver assaggiato il fondente alle castagne! Ho un paio di ricette da postare, lo farò presto. Intanto vi dico che penso a quanto sono di classe le posate di Zara home color oro...una cosa da sturbo nella semplicità e nell'eleganza. Quanta voglia ho di mangiare pasta e fagioli ancora, ed entro breve perché a Roma è già troppo caldo...cavolo. Intanto si son tutti stupiti del fatto che io abbia scolorito il mio registro...m'è uscito solo un porca puttana  quando stavo scivolando sulle cacche delle galline...'na puzza poi...ma per l'ovetto fresco questo e altro: domattina monto le fruste o me ne sbatto uno a mano...non sò perché (che bugiarda!) ma mi ricorda una scena un po' osé di un film di Brass. Oddio...certo che a rileggerla, detta così...monto le fruste...me ne sbatto uno a mano...sembra che io sia tipo da Degrado...no, fermi tutti: mi riferivo alla colazione!! Se vi state chiedendo come mai conosco il Degrado vi accontento subito dandovi immediatamente una risposta: ci faceva il buttafuori il mio compagno storico, ogni tanto, quando lo chiamavano per la sicurezza nei locali. Non crediate fosse un coglione perché era grosso quel tanto che gli consentiva di fare il buttafuori: è stato un coglione per tanti altri motivi! Quindi sfatiamo subito il luogo comune che vede uomini belli e aitanti come stupidi ed ignoranti. :-) E un cazzo quando è successo qualcos'altro ma per il resto, a meno che proprio non mi arrabbi, cerco di evitare il linguaggio vivace che mi caratterizzava fino a qualche tempo fa. Ho scritto dei mostri due righe fa...vabbè...passatemela. Adesso sono quasi una signorina: alla soglia dei trenta devo sapermi regolare. A mà: non ride! Sappiamo di chi è il merito di cotanta grazia. Solo colui che avrebbe saputo prendermi sarebbe riuscito a farmi ragionare...per quanto vero...son sempre testa matta...Non crediate che io non pensi a Tweed. Tweed è nei miei pensieri e lo sarà per tutta la vita ogni giorno che campo, nemmeno l'arterioscerosi potrà nulla sul nostro amore. Abbiate pazienza se non vi rispondo ai messaggi o al cellulare  (casa lasciate perdere che c'ho il telefono isolato da 4 giorni), ho bisogno di tempo. Capisco che i miei tempi ed i miei modi non sono condivisibili o concepibili ma adesso non può essere altrimenti. Penso che lui voglia che io faccia tutto quel che devo e quindi da oggi Tweed sarà rinominato Shadow, la mia ombra.
Qualcuno mi ha scritto un commento che mi ha commossa, non che ci voglia molto vista la mia emotività, ma dico toccata nel profondo. Grazie quindi. Guardate, se volete, attraverso questo link dove mi sono sentita rinascere e andate, se potete. Al pensiero che Tweed quando non è stato con me nei fine settimana al Pian del Ciliano, è stato qui, mi sento meglio. Benni, del resto, era sua zia. :-) Era sua zia per davvero.
Ringrazio chi, col suo solito modo, ha consolato me quando dovevo esser io a consolarlo. Certe volte si pensa erroneamente che le persone siano ciniche o bastarde quando in verità regiscono solo in modo differente dal proprio. Il distacco, mi correggo: l'apparente distacco può non esserlo affatto e per quanto possa infastidire (a me fa proprio incazzare comunque: anche se è apparente e basta) può essere un modo di metabolizzare. In questi due giorni tutto ho visto fuorché il distacco: ho visto cazzeggiare una persona sofferente, in mezzo alla gente, per non appesantire gli animi di chi forse (purtroppo per loro) non avrebbe neppure capito il nostro dolore, ma nei momenti di solitudine, quelli in cui mi si deve guardare per forza in faccia, ho visto e sentito e condiviso tutta la sofferenza. Ho visto, chi non mi aspettavo mollasse tutto, -il giorno prima di un grande evento mondano che lo vede protagonista- mollare tutto, mandare tutti a cagare, piangere, disperarsi, montare in macchina e guidare con tranquillità per ore e per una volta mi sono sentita in imbarazzo io perché il mio telefono squillava più del suo. Ed ho capito il perché di tante cose. E questo perché e queste cose mi stanno tutte bene. Quindi anche stavolta ho imparato molto dall'esperienza e dalla vita. E adesso mi cambio, raggiungo il mio uomo e vado a cena. E Benni cucina da favola: sappiatelo!

2 commenti:

  1. ciao piccola, anzi grande..! sei stata brava questo a tweed lo dovevi..per tutte le volte che...!! ieri sera dopo aver letto il post (ti passo anche gli errori di battitura) sono andata a dormire molto più tranquilla, stamani al risveglio ho in testa solo:" Tweed la palla corri corri, bravo!!" e sono contenta di aver potuto vedere dove lo hai lasciato a riposare..correrà dietro a tutti gli animale da cortile di zia Benni. ciao Tweed!

    Dardadi

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